Non ci saranno i 60 esuberi annunciati dall’azienda Stone Italiana per le sue sedi di Zimella (Verona) e Villesse (Gorizia). Si procederà invece alla Cassa integrazione per crisi per dodici mesi. L’importante risultato è stato raggiunto ieri in un incontro presso il ministero del Lavoro, al quale hanno partecipato i sindacati nazionali e territoriali di Filca-Cisl e Fillea-Cgil.
- VERBALE DI ACCORDO
“Si tratta di un risultato importante per il quale abbiamo lottato con impegno e pervicacia – dichiarano – e che ci consente di evitare il dimezzamento della forza lavoro impiegata presso le due sedi dell’azienda, che conta in totale 123 dipendenti. Riteniamo inoltre positivo aver ottenuto una integrazione al reddito a carico dell’azienda per i lavoratori in Cassa integrazione, e che attraverso un incontro mensile con le Rsu e con i sindacati sarà possibile monitorare la Cassa integrazione e verificarne i criteri di applicazione. Siamo certi – concludono Filca e Fillea – che l’azienda utilizzerà questo anno per rilanciare la sua attività, grazie anche alla partecipazione dei lavoratori”.La Stone Italiana produce marmo e quarzo; fino a 10 anni fa aveva un fatturato di 43 milioni di euro, poi letteralmente decimato per la pesante crisi del settore. “Si tratta di una vera eccellenza del territorio scaligero – dichiara Ottavio De Luca, segretario nazionale della Filca e reggente della Filca di Verona – che abbiamo il dovere di preservare e tutelare. L’accordo al ministero del Lavoro pone le basi per un rilancio dell’azienda, che non si lascerà sfuggire l’occasione per ripartire e tornare ai livelli di pochi anni fa. Ci sono tutte le condizioni per invertire la rotta, siamo certi che il peggio sia passato e che la Stone Italiana torni a pieno regime, anche grazie alla indiscussa professionalità dei suoi lavoratori”, ha concluso De Luca.