Da Conquiste del Lavoro di venerdì 9 giugno 2017 – Articolo di Ester Crea (scarica il pdf)
Prendete un motivetto accattivante e un testo che racconta la vita del muratore e una dichiarazione d’amore di un figlio per suo padre. Tutto nasce quattro anni fa. Riccardo Legati, in arte Micio Ricky, era andato ad aiutare suo padre al lavoro. ”Me lo ricordo bene, quel giorno – racconta a Conquiste – era all’inizio dell’estate, come fosse oggi, io facevo il cemento e c’era un caldo allucinante. Il giorno prima stavo finendo il mio disco e c’era questa base americana che mi piaceva molto. Quando sono tornato a casa, mi sono messo a scrivere il testo e c’ho messo davvero poco a finirlo”. Cosa c’entra con la Filca Cisl? Semplice: il primo sindacato dell’edilizia in Italia ne ha fatto la colonna sonora del suo congresso (guarda il trailer). Ma siamo pronti a giurare che sentiremo ancora la voce di Ricky accompagnare le prossime manifestazioni sindacali.
Occhi chiari, sguardo gentile, capelli rossi e un volto da eterno ragazzino che poco hanno in comune con le personalità più ”ruvide” del rap. E infatti Riccardo, anche pensando al suo futuro, si vede lontano dal quel mondo. Oggi ha 26 anni e studia filosofia all’Università di Pavia. La sua vera passione è scrivere, ma per ora si mantiene facendo il lavoro di suo padre: il muratore. “ Posso dire che il mio lavoro è quello ”spiega, aggiungendo che fin dall’età di 15 anni ha iniziato ad annusare l’odore della calce, accompagnando ogni tanto il papà nei cantieri.” E il prossimo agosto dovrei essere assunto come muratore, ma da una ditta diversa da quella per cui lavora mio padre”, aggiunge. “Poi, però, con una laurea di filosofia in tasca che farai?”, gli chiedo.” ll mio scopo è diventare professore”, dice. Al mestiere di musicista, invece, assicura di non averci mai pensato, eccetto che quando era bambino. ”Mi piace scrivere canzoni, ma perché lo vedo come un divertimento. Se diventasse un lavoro non sarebbe più così”. Una tranquillità in più per il papà, che l’idea di un figlio musicista non l’ha mai neppure presa in considerazione.
Ma la canzone che suo figlio gli ha dedicato, quella sì, lo ha reso molto contento . “Si è anche commosso”, ammette Ricky. ”Vorrà dire che se troverai lavoro come professore , potrai seguire le orme del professor Roberto Vecchioni, continuando a scrivere per diletto”, osservo. E forse colgo anche nel segno. ”In effetti, – spiega – devo ammettere che la musica che ascolto di più non è il rap, ma la musica italiana. Il mio autore preferito è Lucio Dalla, ma mi piace anche Vecchioni. Peraltro tiene un corso all’Università di Pavia che conto di seguire l’anno prossimo”. Vecchioni è avvisato. Ricky potrebbe seguire le sue orme. E allora, chissà, dopo il palco di Perugia, un giorno, anche il palco dell’Ariston potrebbe non essere un’assurdità.