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Per l’Istat, tasso nazionale al 15,5%

Per l’Istat, tasso nazionale al 15,5%

Le cifre del nero nel settore
In Calabria circa il 41% degli edili lavora in nero, mentre in Sicilia il sommerso colpisce il 33,1% degli operai, praticamente uno su tre. Sono le stime ufficiali dell’Istat sul lavoro irregolare nel settore delle costruzioni, che si attestano al 15,5% sull’intero territorio nazionale. Rispetto all’incidenza media nazionale di tutto il settore industriale (8,1%), il sommerso in edilizia presenta, quindi, un tasso quasi doppio. Ai dati dell’Istat, si affianca il preoccupante aumento dell’edilizia abusiva, segnalato dal Cresme: +9% nel solo 2002, pari a 31 mila nuove costruzioni illegali. In questo scenario, il ministero del Lavoro ha aumentato l’attività ispettiva del 10%. E nei soli tre mesi che vanno da giugno a settembre 2003, sono state riscontrate oltre 12 mila violazioni alle norme in materia di sicurezza nei 5.500 cantieri visitati. Il maggior numerodi cantieri ispezionati (746) si è registrato in Sicilia, dove sono state riscontrate 2.530 violazioni. Segue la Puglia, con 695 cantieri e 1.636 violazioni. Se in Campania il numero di violazioni riscontrate è stato di 971 su 627 cantieri esaminati, in Lombardia si sono toccate le 1.017 violazioni a fronte di 413 cantieri. Il dato generale del 15,5% di lavoratori in nero varia molto a seconda delle zone: dal 27,8 del Mezzogiorno al 17,8% del Centro, all’8,3% del Nord-ovest, al 5,1% del Nord-est. E dopo Calabria e Sicilia, seguono Campania (28,5%), Lazio (28,4%), Puglia (24,9%). Agli ultimi due posti si attestano Emilia Romagna (2,2%) e Trentino Alto Adige (1,9%). Circa le violazioni più significative contestate, molte riguardano la normativa sulla prevenzione degli infortuni nel settore delle costruzioni. In questo ambito, sono state contestate 698 violazioni alla difesa delle aperture, 697 per i ponteggi e le opere provvisorie, 424 sulle scale in muratura, 391 sui parapetti e 273 per le scale a mano. Molte violazioni anche al decreto sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro (Dpr 547/55): fra le altre, oltre 200 per gli impianti elettrici, 85 per i quadri di distribuzione e manovra, 47 per la protezione di passerelle e ripiani. Più di 600, inoltre, le violazioni alle norme di sicurezza dei cantieri mobili e temporanei e alla legge 626/94, che con le sue 250 violazioni, risulta però essere la meno disattesa. Inoltre, la causa più frequente di infortunio è la caduta dall’alto (39%), seguita dal crollo di un muro (13%), dal travolgimento da parte di gru o ruspa (10%), l’incidente in seguito a caduta di materiali da lavoro (8%) e la folgorazione (7%).

Fr. To.

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