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Alla Fiera di Milano più legalità e sicurezza

Alla Fiera di Milano più legalità e sicurezza

Milano
Accordo tra sindacati e società di gestione. Fabrizio: per i lavoratori diritti esigibili
Più attenzione alla legalità e alla sicurezza. Cgil, Cisl e Uil di Milano hanno siglato due protocolli d’intesa con le società che gestiscono il cantiere per la realizzazione del Polo esterno della Fiera (il General Contractor Nuovo Polo Fieristico e la committente Sviluppo Sistema Fiera), finalizzati a prevenire e combattere i “mali” che, spesso, affliggono il settore delle costruzioni: lavoro nero, caporalato, violazione delle norme a tutela della salute dei lavoratori, mancato rispetto degli impegni economici. L’iniziativa è rivolta a tutte le aziende che operano sull’area dei lavori: un vero e proprio villaggio (si dice che sia il più grande cantiere d’Europa) esteso su un territorio di 2 milioni di metri quadrati tra i comuni di Rho e Pero, nel quale sono occupate oltre 1.200 persone (1.400 a breve), tra ingegneri, architetti, tecnici ed operai, dipendenti di circa 200 imprese, il 20% delle quali straniere. Un protocollo dai contenuti analoghi era stato firmato il 6 febbraio scorso dai sindacati edili, ma quelli sottoscritti dalle tre sigle confederali introducono alcune significative novità, a cominciare dal fatto che le disposizioni verranno applicate a tutte le categorie. “Questi accordi – nota il segretario generale della Cisl, Maria Grazia Fabrizio – sono importanti perché danno ai lavoratori maggiori certezze sull’esigibilità dei propri diritti, sia in termini retributivi e contributivi che in materia di salute e sicurezza. Per le aziende che violano le norme sono previste sanzioni precise, compresa la rescissione del contratto. La rigorosa applicazione di quanto stabilito potrà contribuire a mettere fine ad eventuali comportamenti illegali, penso ad esempio anche a certi episodi di caporalato, e a ridurre i rischi di infortunio”. I due protocolli sono molto articolati. Tra i punti più importanti vi è la costituzione di un comitato bilaterale permanente che dovrà sorvegliarne la corretta applicazione, la sospensione e rescissione dei contratti di appalto e subappalto con le aziende inadempienti, l’impegno da parte del General Contractor a ricollocare nell’area, d’intesa con i sindacati, i lavoratori che dovessero rimanere senza occupazione proprio a causa della perdita della commessa da parte dell’impresa da cui dipendevano. “Le disposizioni previste dai protocolli – osserva il segretario generale della Filca-Cisl, Danilo Galvagni – sono importanti anche per il settore edile. Finalmente, per quanto riguarda le cause che possono portare alla rescissione del contratto, si sono poste sullo stesso piano la cattiva realizzazione dell’opera ed i comportamenti irregolari nei rapporti con i dipendenti. In sostanza, l’impresa verrà sanzionata se non fa bene il suo lavoro ma anche se viola i diritti retributivi, contributivi, di tutela della salute dei lavoratori. Si tratta di un principio che andrebbe applicato non solo nei grandi appalti, come quello della Fiera, ma sempre”. Il cantiere di Rho-Pero è una sorta di cittadella che muove un giro d’affari di circa 25 milioni di euro al mese, L’area ospita una mensa da 450 posti, dormitori con oltre 800 letti, un’infermeria attiva 24 ore, sette giorni su sette, oltre a numerose strutture per il tempo libero (bar, sale biliardo, tv e videogiochi, un campo da calcio). Una volta ultimato, il nuovo Polo fieristico si comporrà di 8 grandi padiglioni, estesi su 530 mila metri quadrati di superficie e suddivisi in 20 moduli, collegati tra loro da un percorso sopraelevato ad 8 metri dal suolo. Il complesso ospiterà 80 sale convegni, 20 ristoranti e 25 bar. Il costo dell’opera è stimato in 750 milioni di euro.

Mauro Cereda

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