I segretari generali di Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil – Michele La Torre, Enzo Iacovino e Carmine Lombardi – intervengono sulla questione dello schema idrico Basento-Bradano e chiedono chiarimenti alla giunta regionale sulla mancata firma del contratto di appalto con la D’Agostino Costruzioni Generali, ditta che si è aggiudicato l’appalto per la realizzazione del cosiddetto “distretto G”. Le tre sigle sindacali hanno già chiesto la convocazione dell’osservatorio regionale sulle opere pubbliche.
“In tempi non sospetti – commentano i tre sindacalisti – avevamo messo in guardia dal rischio di perdere i circa 60 milioni di euro di finanziamenti e compromettere così il completamento di un’opera fondamentale per l’agricoltura della nostra regione. A questo punto, anche per fugare quanto denunciato dalla ditta appaltatrice, è opportuno che la Regione convochi con la massima urgenza l’osservatorio regionale sulle opere pubbliche per fare chiarezza in maniera definitiva sui motivi che hanno finora impedito di aprire i cantieri e per dipanare l’intricata matassa burocratica e giudiziaria che tiene incatenata l’opera ad un inaccettabile immobilismo”.
“È arrivato il momento – continuano i dirigenti di Filca Fillea Feneal – che ognuno degli enti coinvolti, Regione Basilicata, consorzio di bonifica Vulture Alto Bradano e stazione appaltante, si assuma la responsabilità di sbloccare l’appalto e consentire la rapida cantierizzazione dell’opera, anche per dare una boccata di ossigeno ad un settore che risente ancora dell’onda lunga della crisi economica e dare un’opportunità di lavoro ai tanti lavoratori edili disoccupati della regione”.
“Continuare a tenere lo schema idrico nel limbo delle opere incompiute – concludono La Torre, Iacovino e Lombardi – significherebbe ammettere la completa impotenza delle istituzioni locali nella gestione di opere pubbliche complesse e consegnare alla rassegnazione un’intera comunità che reclama investimenti e lavoro”.