APE SOCIAL, FILCA FILLEA FENEAL SCRIVONO AI SENATORI LUCANI: “CAMBIATE LA NORMA PER NON PENALIZZARE I LAVORATORI EDILI

APE SOCIAL, FILCA FILLEA FENEAL SCRIVONO AI SENATORI LUCANI: “CAMBIATE LA NORMA PER NON PENALIZZARE I LAVORATORI EDILI

Le segreterie regionali dei sindacati edili Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil hanno inviato una lettera ai senatori lucani in vista del passaggio al Senato della legge di stabilità 2017 per sollecitare modifiche alla cosiddetta Ape Social, ovvero la misura che dovrebbe consentire ad alcune categorie di lavoratori di andare prima in pensione. I segretari regionali Michele La Torre, Enzo Iacovino e Cosimo Paolicelli evidenziano nella lettera indirizzata ai senatori lucani che “i requisiti di accesso, pari a 36 anni di contributi e 6 anni continuativi, sono per gli edili dei paletti insormontabili. Il lavoro edile è frammentato, precario per eccellenza, legato alla durata delle opere e dei lavori, perciò la carriera contributiva è caratterizzata da ripetuti periodi di vuoto, e questo impedisce di fatto ai lavoratori delle costruzioni di raggiungere i requisiti previsti. In Basilicata – continuano i tre sindacalisti – gli edili over 60 attivi, cioè effettivamente al lavoro, sono circa un migliaio, ai quali si aggiungono coloro che al momento non stanno lavorando per mancanza di occupazione e non possono andare in pensione. Queste persone sono quotidianamente sui ponteggi, nelle gallerie, sui macchinari, mettendo a rischio la loro vita”. I segretari di Filca, Fillea e Feneal sottolineano inoltre che “moltissimi sono gli infortuni sul lavoro nel settore in Basilicata, con ben sei incidenti mortali dall’inizio dell’anno, concentrati sulla fascia di età over 45. Gli edili hanno bisogno di risposte e per questo – scrivono La Torre, Iacovino e Paolicelli ai senatori lucani – vi chiediamo di recuperare gli emendamenti approvati in commissione lavoro alla Camera e poi cancellati, e rivedere la misura dell’Ape per agevolare questa categoria di lavoratori. Si tratta di un atto di giustizia che renderebbe sostanziale ciò che così com’è resterà sulla carta”.

Altre notizie