Oltre 2.600 assemblee in 20 giorni, 40 mila lavoratori edili interpellati e il 92,5% di voti a favore della piattaforma: sono i numeri che caratterizzano e legittimano il via libera al testo sindacale per il rinnovo del contratto dell’edilizia, che scade giovedì 30 e interessa circa 900 mila lavoratori. La piattaforma messa a punto dai sindacati di categoria Filca-Cisl, FenealUil e Fillea-Cgil è stata licenziata ufficialmente ieri, nel corso dell’Assemblea nazionale dei quadri e delegati delle costruzioni. Alla stessa platea era stata presentata il 9 giugno scorso.
PIATTAFORMA – RICHIESTE CONTRATTO EDILIZIA 2016-2019
“I lavoratori, al termine di un percorso di informazione e consultazione davvero significativo per la partecipazione e l’entusiasmo, hanno dimostrato di apprezzare i contenuti delle nostre proposte”, dichiara il segretario generale della Filca, Franco Turri. “Le assemblee nei luoghi di lavoro sono state tantissime – sottolinea Turri – come anche le indicazioni e i suggerimenti emersi nel corso degli incontri con i lavoratori, e che abbiamo recepito nel testo. Adesso, con l’invio della piattaforma alle controparti, si apre la partita per il rinnovo contrattuale, che si preannuncia difficile e complessa ma che ci vedrà batterci con il massimo impegno su ogni singolo punto”.
Al segretario nazionale Stefano Macale il compito di entrare nel merito delle proposte sindacali: “La principale novità – spiega – sarà che il testo verrà inviato a tutte le controparti associative delle imprese. Il nostro obiettivo, che è sì ambizioso ma che sarebbe davvero utile e proficuo per il settore, è quello di arrivare a siglare un unico contratto del comparto edile. Tra le priorità delle nostre proposte c’è sicuramente la regolarità del settore. Per questo chiediamo l’introduzione del Durc di cantiere e per congruità, che insieme alla qualificazione dell’impresa è di fondamentale importanza per contrastare le situazioni elusive e di illegalità. Chiediamo inoltre di recepire le novità normative introdotte nel mercato del lavoro e negli appalti, e insistiamo perché il diritto al lavoro, la qualità e la regolarità delle imprese devono essere al centro delle trattative contrattuali, soprattutto in riferimento alla riforma del sistema bilaterale, già contemplata nel precedente contratto ma la cui attuazione è in forte ritardo”.
“La bilateralità va invece razionalizzata e rafforzata – prosegue Macale – anche perché continui a garantire servizi importanti per i lavoratori e le loro famiglie, e ad offrirne sempre di nuovi. Nella Piattaforma chiediamo l’attivazione di un tavolo nazionale per definire i termini di applicazione del contratto di cantiere, per evitare l’abuso di strumenti dannosissimi per il settore e per i lavoratori, come il contratto a chiamata e i voucher, e l’applicazione di contratti diversi da quello edile. Legalità, lotta all’evasione ed elusione fiscale e contributiva, contrasto alle forme di corruzione restano temi purtroppo attuali e che il nuovo contratto dovrà necessariamente affrontare. Infine, ma non da ultimo, l’aspetto salariale, con la richiesta di un aumento pari a 106 euro a parametro 100, e la proposta di articolare le regole su due livelli contrattuali, con particolare riferimento sia alla contrattazione di secondo livello che all’assetto del sistema bilaterale”.
Nella piattaforma si fa anche riferimento ai segnali di ripresa del settore, ancora deboli ma finalmente in controtendenza dopo 8 anni di crisi profonda, costata 800mila posti di lavoro, e alla necessità, da parte del governo e di tutti i soggetti della Pubblica amministrazione, di investire nelle costruzioni, settore anticiclico e che rappresenta l’11% del Pil nazionale.