“Quella odierna è l’ennesima, intollerabile tragedia sul lavoro che ha colpito il settore lapideo a Massa Carrara. Si tratta oramai di una vera emergenza sociale che impone a noi tutti interventi rapidi e drastici per porre fine a questa mattanza, indegna di un paese civile”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Filca-Cisl nazionale, Franco Turri, commentando l’incidente mortale in un laboratorio di marmi di Massa, costato la vita ad un operaio di 61 anni.
“Non più tardi di dieci giorni fa i lavoratori del settore lapideo in tutta Italia hanno scioperato per ricordare i due operai morti a Carrara e per chiedere interventi straordinari in materia di sicurezza nelle cave, primo fra tutti la revoca delle concessioni alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza. A questo proposito – spiega Turri – ribadiamo la nostra proposta: introdurre nel settore lapideo la Patente a punti, vale a dire un sistema premiale che escluda dal settore le aziende nelle quali si verificano infortuni, favorendo le realtà virtuose. E chiediamo all’Asl una immediata verifica delle misure di sicurezza in tutte le cave ed i laboratori di marmo. Infine non possiamo non notare come siano sempre più numerose le vittime ultrasessantenni, costrette a lavori pesanti anche quando il fisico non regge più la fatica: il governo ha il dovere morale di intervenire”, ha concluso Turri.
“Piangiamo un’altra vittima – ha detto Ottavio De Luca, segretario generale della Filca-Cisl Toscana – questo è il sesto incidente mortale nella provincia negli ultimi sette mesi. Ancora una volta denunciamo le disattenzioni e la superficialità di molte aziende nell’organizzare il lavoro e la sicurezza. Quest’ultima merita sicuramente più attenzione e più investimenti, anche a fronte dei risultati economici positivi registrati dal settore”.