ENNA, FIRMATO IL CONTRATTO INTEGRATIVO PROVINCIALE DELL’EDILIZIA

ENNA, FIRMATO IL CONTRATTO INTEGRATIVO PROVINCIALE DELL’EDILIZIA

Di seguito una nota di Francesco Iudici, segretario generale della Filca Agrigento Caltanissetta Enna
E’ stato firmato il contratto integrativo provinciale che estende i suoi effetti ai lavoratori dipendenti dalle imprese edili ed affini della provincia di Enna. L’accordo è stato siglato tra l’Ance di Enna e le federazioni del settore delle costruzioni, Filca Cisl, Feneal Uil e Fillea Cgil.  Il contratto integrativo provinciale esplica i suoi effetti fino al 30 aprile 2019. L’Elemento Variabile della Retribuzione è stato definito dalle parti territoriali nella misura del 4%.
Il contenuto, in alcuni suoi passaggi, presenta elementi fortemente innovativi per il territorio di Enna come la Carenza Malattia: è stato stabilito, in via sperimentale, per un numero massimo di tre eventi nel corso dell’anno solare e per assenze di breve durata (quelle che non superano i cinque giorni consecutivi) , il pagamento dei primi tre giorni. Assai rilevante, inoltre, l’introduzione del capitolo riguardante il Contratto Unico di Cantiere: è lo strumento di contrattazione inclusivo, per omogeneizzare le tutele e le contribuzioni di tutti gli addetti che operano nei cantieri in materia di sicurezza e formazione applicando solo ed esclusivamente il contratto edile. Anche gli istituti contrattuali, quelli più tradizionali (mensa e trasporto), sono stati rivisti con un aumento sostanziale (praticamente raddoppiati) rispetto al precedente integrativo provinciale. Disciplinata anche l’indennità di reperibilità (10-15 euro giornaliere a seconda delle giornate di reperibilità non festive, festive o notturne). Riflettori accesi anche in tema di assistenza extracontrattuale ai lavoratori stabilendo che, rispetto al testo precedente, vengano diminuite le ore di lavoro da far valere per usufruire delle prestazioni: i lavoratori, adesso, possono far valere almeno 600 ore di lavoro nella provincia di Enna nei dodici mesi precedenti l’evento.
L’accordo è stato raggiunto in un momento particolare che caratterizza la vita del settore delle costruzioni che, purtroppo, stenta a rialzarsi.  Servono investimenti e politiche industriali adeguate per la riconversione sostenibile dell’intero settore perché il volume degli investimenti pubblici è ancora insufficiente oltre che lento. C’è una fetta consistente di economia che potrebbe scatenarsi riqualificando i centri storici o con la messa in sicurezza degli edifici scolastici. Bisogna intervenire  con adeguate politiche di sviluppo e di investimento, per ammodernare il Paese in termini infrastrutturali, per l’assetto idrogeologico,  il rilancio delle città per una economia compatibile e sostenibile. C’è tanta carne al fuoco per spruzzare qualche dose di entusiasmo ai profeti delle statistiche.  Il Governo Regionale ha ridotto all’osso l’intera Isola: per protestare contro l’inerzia  e l’inadeguatezza di Rosario Crocetta e del suo Esecutivo, è stata indetta da Cgil, Cisl e Uil, una manifestazione che si terrà il prossimo 7 maggio a Palermo. Talmente è desolante l’azione del Governo Crocetta che è giunto il momento di staccare la spina. Non è necessaria alcuna alchimia per constatare che la Sicilia è un barcone carico di ansie e preoccupazioni  che affonda a vista per l’incapacità di una classe dirigente che non riesce a programmare e progettare lo sviluppo economico dell’Isola. C’è il rischio che questa vasta area centrale della Sicilia venga colpita da un esodo di massa senza precedenti: l’ondata migratoria d’inizio Novecento sembra, a confronto, una gita scolastica.

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