Nonostante le continue sollecitazioni, il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, non ha ancora convocato le segreterie nazionali di FenealUil Filca-Cisl Fillea-Cgil per un confronto sull’acquisizione di Italcementi da parte della tedesca Heidelberg Cement. Ricordiamo che le proposte presentate dalle organizzazioni sindacali per il rilancio del gruppo italiano, al fine di salvaguardare i livelli occupazionali, furono fatte proprie dal ministro.
Oltre a questo silenzio assordante, che non fa presagire nulla di buono rispetto agli affidamenti che i sindacati avevano riposto nel Governo quale interlocutore principale del gruppo tedesco, si aggiunge anche quello di Heidelberg Cement che continua a trincerarsi dietro le regole dell’antitrust.
Voci sempre più insistenti danno lo smantellamento della sede di Bergamo, del Centro Tecnico e del Centro di ricerca, che a tutt’oggi occupano più di 700 dipendenti. Infatti nel corso di una riunione congiunta dei CAE Italcementi e Heidelberg, un rappresentante del gruppo tedesco ha affermato che, alla data del 31 marzo HC deciderà i ruoli delle nuove aree geografiche, che avranno sicuramente ripercussioni negative sugli assetti organizzativi/produttivi in Italia, a partire dalla sede di Bergamo.
Tale riorganizzazione potrebbe comportare sia un ridimensionamento dei siti produttivi, sia una riduzione delle attuali attività della sede di Bergamo, causando una riduzione di due terzi del personale impiegato, con gravi ed evidenti ripercussioni sulla vita di centinaia di famiglie e sul tessuto sociale bergamasco. Alla luce di tutto ciò, il prossimo venerdì 1° aprile si riunirà a Roma il Coordinamento Nazionale delle RSU/RSA Italcementi che deciderà le opportune iniziative di mobilitazione da adottare, che comprendono un pacchetto di 16 ore di sciopero da attuarsi in tutti i luoghi di lavoro del gruppo.