“L’accordo siglato questa mattina al ministero del Lavoro è estremamente importante per i lavoratori coinvolti, anche perché dal 1° gennaio 2016 non sarà più possibile concedere la cassa integrazione ai lavoratori di aziende sottoposte all’interdittiva antimafia. Il merito di questo risultato, giunto sul filo di lana, va all’impegno della Filca ma anche al ministro Poletti, che ha ben compreso la delicatezza della situazione ed ha agito di conseguenza”. Lo ha dichiarato Barbara Cerutti, della Filca-Cisl nazionale, commentando l’intesa che consente l’avvio della proceduta di cassintegrazione per i lavoratori della Tecnis, l’azienda di Catania con cantieri in tutta Italia raggiunta da una interdittiva antimafia. “Adesso siamo al lavoro per garantire la copertura per i lavoratori delle società del gruppo Tecnis. Il 18 gennaio è in programma un tavolo al ministero dello Sviluppo economico”.
“Per il nostro territorio – spiega Giovanni Matta, segretario generale della Filca-Cisl Sardegna – si tratta di una grande occasione, anche perché abbiamo due cantieri, sulla Sassari-Olbia, che sono in piena fase di espansione, e l’auspicio è che attraverso questo accordo possano tradursi in una opportunità di lavoro. In ogni caso è garantita la certezza del reddito per i lavoratori”.
“Domani – aggiunge Santino Barbera, segretario generale della Filca-Cisl Sicilia – in un incontro all’Ufficio provinciale del Lavoro di Catania, sarà stabilita la modalità di applicazione della cassa integrazione per tutti i lavoratori siciliani delle aziende collegate. Siamo soddisfatti dell’esito dell’accordo, anche perché la misura è retroattiva, parte dal 21 dicembre”.
Oltre a Sicilia e Sardegna ci sono cantieri della Tecnis in diverse regioni italiane: Liguria, Campania, Calabria, Umbria e Lazio.