L’emorragia occupazionale del nostro settore negli ultimi anni ha mostrato come dalla crisi si possa uscire solo quando si è davvero in grado di offrire nuove e consistenti opportunità occupazionali.
“Come Filca Firenze – dice Stefano Tesi, responsabile della Filca fiorentina – abbiamo sempre detto che bisogna fare rete e selezionare le imprese vere, imprese che rispettano i lavoratori e la dignità dei lavoratori stessi. Bisogna ricostruire l’impresa, la professionalità del settore e la stabilità dell’occupazione nel settore. Ancora oggi sentiamo annunci di nuove opere ed il governo ha comunicato che stanzierà entro il 31 dicembre del 2016 le risorse per l’edilizia scolastica e le infrastrutture. Quando parliamo di far partire le opere ed i cantieri, vogliamo dire aprire la strada per avere nuovi occupati e per far ripartire la crescita e lo sviluppo del nostro Paese”.
“In questi ultimi anni di crisi – prosegue Tesi – possiamo ben dire che l’edilizia si è retta anche per la presenza di tanti immigrati che inseriti regolarmente nel nostro paese, sono stati una risorsa per il settore visto che,ad oggi, costituiscono circa la metà dei lavoratori addetti in cassa edile di Firenze. Perché allora non dare la possibilità a quanti di loro in questi giorni sono presenti nella nostra provincia e accoglierli come risorsa, dando loro la possibilità di essere formati dai nostri enti bilaterali, scuola e cpt, e offrire loro anche una possibilità di crescita e poi di inserimento lavorativo? Basti pensare alla Borsa Lavoro dei nostri enti bilaterali che cerca di dare continuità lavorativa e riqualificazione professionale a chi oggi è in cerca di occupazione!”.
“E’ fondamentale che ogni lavoratore venga adeguatamente formato e addestrato prima di essere addetto allo svolgimento dei compiti lavorativi e che la formazione e l’addestramento dovranno riguardare le specificità dell’attività lavorativa, gli aspetti della salute e sicurezza e la conoscenza delle norme di sicurezza”.
“Noi crediamo – dichiara Simona Riccio, della segreteria della Cisl Firenze Prato – che questa possa essere una possibilità di integrazione per tante persone che sfuggono dai loro Paesi per cercare luoghi dove sia possibile vivere e lavorare . Lo sviluppo di un paese e di una comunità locale – continua Simona Riccio – passa soprattutto dalla capacità che abbiamo di convivenza pacifica e dalla cultura dell’uguaglianza per una cultura dell’accoglienza”.
“La proposta che arriva da Firenze ci fa onore – commenta Domenico Pesenti, segretario generale della categoria – e dimostra che il sindacato è uno straordinario strumento di integrazione non solo nel mondo del lavoro, ma anche nella società. D’altronde la Cisl e la Filca non si limitano agli annunci ed alle belle intenzioni, ma hanno da sempre valorizzato la presenza dei tantissimi immigrati tra i loro associati: sono numerosi, infatti, gli immigrati diventati operatori e dirigenti tra le nostre fila. Mi auguro davvero – conclude Pesenti – che la bella proposta della Filca e della Cisl di Firenze possa diventare realtà, e si allarghi a macchia d’olio in tutti i territori del Paese”.