JOBS ACT, PELLE: “PASSI AVANTI, MA ORA SERVE IL CONTRATTO UNICO DI CANTIERE”

JOBS ACT, PELLE: “PASSI AVANTI, MA ORA SERVE IL CONTRATTO UNICO DI CANTIERE”

Di seguito l’intervista del segretario nazionale della Filca-Cisl Enzo Pelle, al sito di Edilizia e Territorio (a cura di Giuseppe Latour). 
«Parere positivo ma con qualche riserva». Enzo Pelle, segretario nazionale Filca Cisl, si esprime così sugli ultimi decreti attuativi del Jobs act, quelli che più di tutti si preparano a incidere sull’edilizia, andando a toccare questioni strategiche come la contribuzione, il lavoro nero, la cassa integrazione. È proprio sui contributi che si concentrano i principali dubbi del sindacalista.
Per quale motivo?
Faccio una premessa. Questa riforma ci garantisce la specificità di settore che, rispetto a diversi strumenti, per noi è un elemento molto importante. Quindi, siamo sostanzialmente soddisfatti, anche se su alcune cose si poteva fare di più.
Torniamo ai contributi.
L’edilizia sconta oneri per la cassa integrazione molto più elevati rispetto agli altri settori, che ci penalizzano, ma questo è un tema noto. Il Jobs act taglia la contribuzione con una riduzione orizzontale. Quindi, continuiamo a pagare più degli altri. Per me, comunque, la questione è più generale, non si può imputare solo a questo ultimo provvedimento.
Di quale questione parla?
Il vero tema non è la contribuzione più pesante in edilizia, ma… (continua a leggere sul sito di Edilizia e Territorio).

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