La CISL, la FILCA e il SICET del Piemonte hanno organizzato il 23 giugno scorso una iniziativa dal titolo “Abitare, Lavorare, Migliorare l’Ambiente”. Il convegno si è aperto con la relazione introduttiva di Giovanni Baratta, Segretario Generale SICET Piemonte e una comunicazione dell’Arch. Flavia Bianchi di Legambiente su temi che riguardano il fabbisogno case per i ceti più deboli e meno abbienti, del patrimonio abitativo vecchio non funzionale ai nuovi bisogni, ristrutturazione e qualificazione dell’esistente e la salvaguardia dell’ambiente. I dati dimostrano che in Piemonte ci sono più case che famiglie, nonostante ciò, nell’anno 2013 hanno fatto domanda per un alloggio popolare 26.401 famiglie, di queste soltanto 3.369 hanno avuto una casa. La domanda insoddisfatta è altissima.
IL PROGRAMMA COMPLETO
Quali buone pratiche si possono attivare per ristrutturare, dando lavoro, il notevole patrimonio inutilizzato e affittarlo alla popolazione che ne ha bisogno con vantaggi per tutti? Il concetto è semplice, ma non è facile attivare finanziamenti per piani di ristrutturazione tra pubblico e privato, di urbanistica concertata tra proprietari degli immobili, enti locali, imprese, rappresentanze sociali, con adeguata promozione, incentivazione agevolazioni fiscali. La ristrutturazione dell’esistente è la via maestra per rilanciare il settore dell’edilizia da anni in crisi profonda che ha portato ad un’enorme perdita di posti di lavoro.
Sono intervenuti ai lavori l’Assessore alle Politiche Sociali della Famiglia e della Casa Augusto Ferrari, l’Assessore all’Ambiente e Urbanistica Alberto Valmaggia, il Presidente dell’ANCE Giuseppe Provvisiero, un rappresentante degli Artigiani e delle Cooperative Settore Edili, ed un rappresentante FEDERCASA Piemonte. Ha coordinato i lavori il Segretario Generale FILCA CISL del Piemonte Piero Donnola (leggi il suo intervento) e concluderà la giornata Sergio Melis Segreterio Regionale CISL Piemonte (leggi il suo intervento).
“Il diritto all’abitazione – ha dichiarato Donnola – è presente in molte costituzioni nazionali, compresa la nostra, e viene riconosciuto in una serie di trattati internazionali sui diritti umani: l’articolo 25 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e l’articolo 11 della Convenzione internazionale sui diritti economici, sociali e culturali riconoscono il diritto alla casa come parte del diritto ad un adeguato standard di vita. Secondo il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti economici, sociali e culturali, gli aspetti del diritto alla casa includono: la sicurezza legale del possesso; la disponibilità di servizi, materiali, strutture e infrastrutture; l’accessibilità; l’abitabilità. Correlato a questo c’è un altro diritto, quello al lavoro. Nelle costruzioni, per esempio, si registra nel nostro territorio una delle crisi più drammatiche di sempre. Eppure sembra che le case ancora servano se è vero che la questione abitativa sembra essere ancora lontana dall’essere risolta, se non rappresentare addirittura un’emergenza. Anche qui nel nostro rivolgerci alla politica non solo non sono ancora arrivate risposte adeguate, ma sembra non esserci nemmeno un chiaro progetto su come salvare il lavoro in edilizia”.
“L’idea del convegno ha preso piede in una vicenda che per noi sembra sintetizzarsi nella coincidenza della sparizione di due valori fondamentali del nostro vivere: quello del lavoro e quello della casa. E per alcuni dei nostri associati questa coincidenza prende la forma concreta del dramma laddove dopo aver perso il lavoro si viene sfrattati o non si riesce a pagare il mutuo. È quindi compito della politica garantire i diritti che costituiscono il collante della nostra coesione sociale. È per noi paradossale il fatto che siano presenti sia risorse umane: l’esercito di lavoratori edili in cerca di occupazione, sia una patrimonio immobiliare pubblico inutilizzato che con un’adeguata ristrutturazione potrebbe rispondere in un tempo relativamente breve all’emergenza abitativa che tutti possiamo riscontrare”, ha concluso il segretario generale della Filca Piemonte.