INFORTUNI IN EDILIZIA, PESENTI: “DATO IN CALO MA GUAI AD ABBASSARE LA GUARDIA”

INFORTUNI IN EDILIZIA, PESENTI: “DATO IN CALO MA GUAI AD ABBASSARE LA GUARDIA”

Le denunce e gli indennizzi per infortuni in edilizia sono calati del 46% tra il 2009 e il 2013. Ad affermarlo è l’Inail nel primo numero del 2015 di “Dati Inail”. Secondo l’Istituto nazionale il dato sarebbe il risultato del miglioramento delle misure di sicurezza, ma anche della difficile congiuntura del settore. “Si tratta certamente di una notizia positiva – commenta Domenico Pesenti, segretario generale della Filca-Cisl – anche se le 660 vittime del 2013 restano una cifra mostruosa. In edilizia, poi, le cifre riguardano solo il lavoro dichiarato, e non tengono conto del travaso di infortuni mortali dal lavoro regolare verso il lavoro nero. Inoltre per avere un quadro completo bisognerebbe anche calcolare l’indice di frequenza, vale a dire il numero di infortuni in proporzione al numero totale degli addetti”.
“Sulla sicurezza in edilizia, soprattutto per quanto riguarda la formazione prima dell’ingresso nei cantieri, sono stati fatti passi in avanti significativi grazie, ad esempio, all’introduzione dell’obbligo formativo di 16 ore, previsto dal contratto nazionale del 2008 ed avviato già dal 2009. A garantire la sicurezza nei cantieri, inoltre, ci sono gli operatori dei Cpt, i Comitati paritetici territoriali, punto di riferimento importante nel settore e che conferma il ruolo strategico della bilateralità edile, gli Rls e soprattutto gli Rlst, operatori sindacali impegnati quotidianamente sul fronte della sicurezza sul lavoro. I problemi, però, riguardano il ricorso ai subappalti, che si traducono spesso in risparmi sulla sicurezza, nella eccessiva frammentazione delle aziende, che complica i controlli, nella organizzazione del cantiere e nei tempi di consegna delle opere, che costringono i lavoratori a turni massacranti”.
“Senza un impegno costante e strutturato del governo gli sforzi compiuti grazie alle iniziative delle parti sociali corrono il rischio di essere vanificati, e non possiamo tollerare che ciò accada. Per questo, oltre a chiedere di non depotenziare il Durc, avanziamo da tempo la proposta di introdurre la Patente a punti, un sistema semplice ma efficace che garantirebbe una effettiva qualità alle imprese che accedono al mercato, attraverso idonei strumenti di qualificazione concordati tra le parti sociali. Adesso aspettiamo i dati del 2014, dai quali dovrebbe emergere un aumento vertiginoso dell’età media delle vittime nei cantieri. È il risultato della riforma Fornero, che non considera un aspetto: a 67 anni un conto è lavorare dietro ad una scrivania e un altro è salire su una impalcatura. La riforma dell’età pensionabile – ha concluso il segretario generale della Filca – non è più rinviabile”.
Gli infortuni in edilizia sono circa il 25% del totale ed hanno un costo sociale calcolato in 5 miliardi all’anno, su 45 miliardi complessivi degli infortuni sul lavoro.

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