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PER LA REGIONE VENETO NEI CANTIERI VALE PIU’ L’ESTETICA DELLA SICUREZZA!

PER LA REGIONE VENETO NEI CANTIERI VALE PIU’ L’ESTETICA DELLA SICUREZZA!

Pubblichiamo una nota di Paolo Bizzotto, segretario generale della Filca-Cisl Venezia.
Il 17 Settembre scorso il Consiglio Regionale del Veneto, abrogando solamente sei parole da una precedente legge regionale del 2009, ha di fatto tolto l’obbligo di usare i sistemi “salvavita” per le attività di manutenzione in elevazione sostenendo che tali dispositivi “oltre a non essere necessari ai fini della sicurezza, comportano inutili costi aggiuntivi nonché, spesso, anche una vera e propria deturpazione estetica dell’edificio”.
Come Sindacato delle Costruzioni non possiamo che esprimere la nostra ferma contrarietà ad una simile modifica di legge varata a pochi giorni di distanza da più casi in cui sono rimaste vittime lavoratori dipendenti e privati cittadini impegnati in lavori di manutenzioni di tetti di abitazioni e luoghi pubblici.  Contrarietà che si amplifica dal momento che questa modifica è stata attuata senza il coinvolgimento dei tanti soggetti interessati ed impegnati  nella prevenzione degli infortuni in un settore ad alto  rischio come quello edile.
Il mancato coinvolgimento degli attori principali viene confermato dalla dichiarazione dal direttore dello SPSAL di Belluno che, nel sottolineare quanto siano utili i dispositivi per chi sale sui tetti per la manutenzione  dopo la costruzione degli edifici, ha dichiarato di essere venuta a conoscenza solo per caso della nuova normativa  che risulta piuttosto una marcia indietro  rispetto a quanto fino ad ora realizzato.
Questa abolizione conferma quanto lavoro ci sia ancora da fare in termini di prevenzione e cultura della sicurezza , quanto poco basti a vanificare l’impegno e le risorse di tanti soggetti che da tanto tempo lottano per un lavoro migliore e più sicuro, quanto poco siano ancora considerate la vita ed il lavoro  di tante persone impegnate nei cantieri, quanto poco si conoscano le attuali condizioni di lavoro peggiorate a causa di una  crisi  dell’edilizia che genera la ricerca di riduzione di costi a partire dai costi della sicurezza.
Predisporre dispositivi in quota esprime esattamente il concetto di prevenzione e la loro eliminazione favorirà comportamenti non conformi alle regole sulla sicurezza in quegli interventi di ridotto importo economico ma proprio per questo ad alto rischio causato dalla spasmodica ricerca di risparmio.
Chiediamo da subito la convocazione del Tavolo Provinciale di Coordinamento delle attività di prevenzione in edilizia della provincia di Venezia, che in passato si era molto impegnato nella prevenzione delle cadute dall’alto, per un confronto sulle ricadute negative della nuova legge e perché sia ribadito come in caso di incidente sul lavoro la parola FATALITA’ debba essere bandita e sostituita sempre con il termine RESPONSABILITA’.
Per i tanti lavoratori edili che la Filca Cisl rappresenta  corre l’obbligo inoltre di promuovere una azione nei confronti della Regione Veneto affinché sia ripristinata la Legge originale e che prima di erogare altre leggi in materia di sicurezza e salute dei lavoratori siano almeno consultati i soggetti che quotidianamente sono impegnati per la prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro quali il Sindacato, le Associazioni Imprenditoriali, gli Enti Bilaterali e gli Istituti di Vigilanza e Controllo.
Attraverso i Progettisti e gli Ordini Professionali cercheremo di coinvolgere e di sensibilizzare   i committenti pubblici e privati,  anch’essi chiamati in causa quando a posteriori si ricercano le diverse responsabilità  nei casi   di infortuni sul lavoro.
Lavorare in sicurezza è possibile a partire  da una grande opera di prevenzione; convinti di svolgere responsabilmente i compiti determinati dal ruolo che ricopriamo, con le iniziative indicate intendiamo contrastare una legge  che va nel senso contrario. Assecondare tale modifica legislativa significherebbe, nel caso di infortuni futuri, doverci ritenere responsabili per non aver almeno tentato di fare abbastanza.

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