EDILIZIA, PIU’ FORMAZIONE NONOSTANTE LA CRISI

EDILIZIA, PIU’ FORMAZIONE NONOSTANTE LA CRISI

Quotidiana, moderna, efficace, ancora più diffusa nonostante la crisi del settore: la formazione in edilizia nel 2013 ha fatto registrare un exploit di tutto rispetto, in controtendenza rispetto ai dati drammatici del comparto. 12.715 corsi per oltre 343mila ore di formazione, 164.300 lavoratori coinvolti tra operai (131.000), tecnici (30.450) e altre figure professionali, con un aumento rispetto al 2012 di circa il 25%. Gli stranieri formati nel 2013 sono stati oltre 30mila, ben 6.700 le donne. Questi i dati snocciolati nel corso della presentazione del Rapporto 2014 sull’andamento dell’attività di formazione nel settore a cura del Formedil, l’Ente bilaterale che coordina le 103 Scuole edili italiane.
“Complessivamente – ha spiegato Enzo Pelle, vicepresidente dell’Ente e segretario nazionale della Filca-Cisl – negli ultimi quattro anni, dal 2010 al 2013, sono stati formati 560.000 allievi, dei quali quasi 100mila tecnici. Se si considera che l’occupazione nel 2013 è ormai di poco superiore a 1 milione e 400mila unità, e che i dipendenti sono 870mila, vuol dire che in un anno abbiamo formato l’11% della forza lavoro totale e il 18% di quella dipendente. Un’attività che a partire dal 2009 si è andata sempre più caratterizzando secondo progetti strutturali, tra i quali le 16 ore, la formazione obbligatoria prima dell’ingresso nel cantiere, introdotta dal contratto del 2008. Una vera e propria campagna di massa di alfabetizzazione professionale e a favore di una consapevole cultura della sicurezza che ha coinvolto complessivamente oltre 171mila allievi attraverso 21.026 corsi e 324.860 ore formative. La campagna –a ha proseguito il vicepresidente del Formedil – è stata caratterizzata da una regia e da una programmazione formativa unitaria nazionale e da una offerta formativa omogenea sull’intero territorio nazionale, concretizzatasi in un vero e proprio servizio formativo nazionale di settore”.
“Mai come in questo momento storico – ha aggiunto Pelle – bisogna puntare sulla formazione e sulla professionalità, per dare una possibilità a quanti vogliono lavorare nel mondo dell’edilizia e per garantire alla stessa una ‘buona occupazione’. In questo campo il ruolo della bilateralità, con il sistema delle Scuole edili, è di importanza fondamentale. La riorganizzazione di Cpt, Casse edili e Scuole edili avviata con il recente contratto saprà valorizzare ancora di più l’esperienza bilaterale, ottenendo al contempo una razionalizzazione del sistema senza scalfire minimamente i servizi a favore degli associati. La formazione – ha sottolineato il segretario nazionale – sarà l’architrave della imminente unificazione tra la Filca e la Fai, perché rappresenta una vera linfa vitale per la prima linea. È un momento fondamentale dell’impegno sindacale, ed assume un ruolo importante nei processi di cambiamento. Attraverso la rappresentanza e le nuove forme di contrattazione si possono aumentare ulteriormente le tutele degli associati. La nuova formazione deve valorizzare il capitale umano ed investire sui giovani, sui lavoratori stranieri, sulle donne. La ricerca ha evidenziato le difficoltà del momento e l’esigenza di un nuovo modello di formazione”, ha concluso Pelle.
 

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