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SARDEGNA, DAL 31 AGOSTO NESSUNA TUTELA PER 15MILA EDILI

SARDEGNA, DAL 31 AGOSTO NESSUNA TUTELA PER 15MILA EDILI

Di seguito una nota di Giovanni Matta, segretario generale della Filca-Cisl Sardegna.
C’è un forte disagio che serpeggia all’interno del mondo del lavoro edile della Sardegna che a stento il sindacato riesce contenere. Tutto provocato dal malessere diffuso che attanaglia da anni il lavoro in Sardegna e che si riverbera con estrema drammaticità proprio all’interno dei settori tradizionalmente rifugio nei momenti di crisi. Le costruzioni sarde, infatti, stanno pagando un prezzo altissimo con una perdita secca, negli ultimi 5 anni, di oltre il 50% del Pil. Dal 2008 ad oggi sono stati cancellati 15mila posti di lavoro, lo stesso Pil è stato dimezzato passando da 10 milioni di euro l’anno a poco meno di 5 milioni. Le Casse Edili sarde denunciano un crollo deciso del monte salari, più che dimezzato, nel periodo qui preso a riferimento. Una situazione ai più sconosciuta. Una debacle, insomma, appena attenuata negli ultimi anni dal ricorso agli ammortizzatori sociali in deroga. Situazione questa ormai in fase di esaurimento con tutta la gravità che tale situazione potrà generare.
Dal 31 agosto scorso 15 mila lavoratori circa risultano scoperti di tutele, senza sussidio, con il posto di lavoro cancellato e senza prospettiva alcuna di rientrare in cantiere. Per controbattere ciò ci vogliono risposte chiare dalla politica e dalle istituzioni regionali e  queste devono arrivare in tempo rapido. Le divagazioni dell’estate devono lasciare il posto ad un progetto credibile che porti all’immediata creazione di posti di lavoro. Noi crediamo che l’attività edile abbia ancora la capacità di dare queste risposte. Per questo come Filca chiediamo l’immediato sblocco di tutte le risorse ferme presso le casse della Regione.
Dalle opere immediatamente cantierabili alle risorse della programmazione comunitaria del settennio 2007/2014, dalle rimanenze del PSR e quelle dei Fondi Fas. Oltre un miliardo di Euro fermi che se sbloccati avrebbero la capacità di dare tono al lavoro sardo da troppo tempo ormai schiacciato dalle continue indecisioni e da tanti rinvii. Ora non c’è più tempo e chi ha la responsabilità di decidere decida ed agisca con prontezza. C’è il rischio di una massiccia esplosione di azioni di protesta che stante l’attuale situazione, il sindacato, la Filca sarda, non può e non vuole ostacolare. Anzi da sindacato responsabile si metterà a capo delle proteste per chiedere lavoro. Solo lavoro e ancora lavoro.

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