“La situazione economica del nostro Paese è tuttora caratterizzata dalla crisi, e i sette anni trascorsi hanno determinato una crescente disoccupazione che ha toccato il 13,6% e la messa a rischio del sistema produttivo del Paese con la perdita del 25% delle imprese manifatturiere e dei servizi. Non si esce positivamente dalla crisi, se non si determinano investimenti pubblici scorporati dal patto di stabilità europeo e politiche industriali che facciano ripartire lo sviluppo, la ricerca e l’innovazione del nostro Paese”. L’incipit del documento approvato ieri dagli esecutivi unitari di Cgil, Cisl e Uil, riuniti a Roma in via Rieti. Una piattaforma su previdenza e fisco illustrata dai Segretari generali Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, e l’avvio di una campagna generalizzata di assemblee in tutti i luoghi di lavoro.
Le strutture territoriali di categoria sono impegnate a predisporre i calendari, verbalizzare per ogni assemblea la partecipazione, il dibattito, il consenso e le proposte. Nei primi 20 giorni di settembre si svolgeranno assemblee dei delegati territoriali e unitarie, che determineranno la sintesi dell’iniziativa sindacale. A conclusione delle assemblee gli
esecutivi unitari di Cgil, Cisl e Uil vareranno la piattaforma definitiva.
PIATTAFORMA UNITARIA SU FISCO E PREVIDENZA
“Il sindacato è vivo ed ha ancora una grande forza tra i lavoratori”. Ha poi dichiarato Raffaele Bonanni a conclusione degli esecutivi unitari. “Si illude chi pensa di far saltare il sistema di rappresentanza sociale. Oggi la politica ha fondato la sua forza sul sistema plebiscitario, ma spesso il leaderismo costruito in tv ha la vita di una farfalla. La nostra natura è diversa. Non neghiamo le nostre difficoltà legate alla crisi dell’occupazione ed un paese che non cresce. Non possiamo negare che esistano delle differenze tra Cgil, Cisl e Uil anche se con gli accordi sulla rappresentanza abbiamo fatto un passo avanti decisivo. Ma ora ci attende una sfida altrettanto importante: ci dobbiamo misurare sui fattori dello sviluppo. Dobbiamo cambiare la riforma barbara e cinica delle pensioni e fare il nostro mestiere sulla riforma fiscale. ll nostro documento deve essere aperto alle modifiche dei lavoratori anche se è chiaro che l’ orientamento lo diamo noi. Sulla previdenza integrativa siamo in ritardo fortissimo. Occorre il silenzio assenso che faccia innalzare il numero degli aderenti ai fondi pensione. Su questo ci dobbiamo battere e per dimezzare la tasse sui fondi pensione. Quanto alla corruzione si combatte cambiando i poteri locali ed accorpando le trentamila stazioni appaltanti che sono diventate l’abbeveratoio del sistema politico italiano. Non si tratta di fare appelli moralistici. E’ una bestemmia il massimo ribasso negli appalti. Non esiste una riforma della P.A. senza mettere il dito negli appalti pubblici. Lo diciamo anche al Ministro Madia. Dobbiamo ricollegarci in modo nuovo con la società italiana. Ci eravamo riusciti con la battaglia sul fisco. Possiamo fare una nuova vertenza sull’equità fiscale e la lotta all’ evasione, coinvolgendo tutto il paese”.