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BASILICATA, CHE FINE HA FATTO L’OSSERVATORIO REGIONALE DELL’EDILIZIA?

BASILICATA, CHE FINE HA FATTO L’OSSERVATORIO REGIONALE DELL’EDILIZIA?

Il segretario generale della Filca Cisl Basilicata, Michele La Torre, torna a sollecitare la convocazione dell’osservatorio regionale dell’edilizia e dei lavori pubblici, insediato nel giugno del 2013 con l’obiettivo di monitorare le opere in corso e quelle di futura cantierizzazione. Riunioni che però, stando a quanto denuncia il segretario della Filca, sono state saltuarie e soprattutto hanno registrato importanti defezioni, non ultime quelle di Anas ed Eipli che hanno disertato l’ultimo incontro dell’osservatorio tenutosi nel marzo scorso.
Diverse le opere finite sotto la lente del sindacato edili della Cisl: il completamento dello schema idrico Basento-Bradano (al centro nei mesi scorsi di un duro braccio di ferro con il governo Letta); i lavori di ammodernamento sul raccordo Potenza-Sicignano e sulla Basentana; l’ospedale unico di Lagonegro-Lauria. “Ci sono i soldi, ci sono i progetti, ma i cantieri non partono e quando partono procedono a passo di lumaca”, è l’accusa di La Torre. Il segretario della Filca si appella all’assessore Berlinguer affinché riconvochi in tempi brevi l’osservatorio e, soprattutto, pretenda la presenza di tutti gli interlocutori coinvolti, a partire da Anas ed Eipli che rappresentano le partite più importanti in tema di lavori pubblici, con opere in corso o cantierizzabili per un controvalore economico di svariati milioni di euro.
“La ripresa degli investimenti in opere pubbliche – osserva La Torre – è essenziale per irrobustire la crescita economica; un euro investito in edilizia produce infatti altri tre euro che vanno a vantaggio di tutta l’economia. Negli ultimi anni il moltiplicatore ha funzionato al contrario: meno investimenti in edilizia, meno occupazione, meno ricchezza per tutti. La sfida è invertire la rotta e ricominciare la salita, ma servono impegni chiari soprattutto sui tempi. L’osservatorio regionale nasceva proprio dalla constatazione che nella filiera dei lavori pubblici c’era qualcosa che impediva alle opere di procedere celermente dalla progettazione alla realizzazione, ma l’esito è stato del tutto insoddisfacente”.

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