SALONE DEL MOBILE DI MILANO: STAND ALLESTITI CON LAVORATORI IRREGOLARI

SALONE DEL MOBILE DI MILANO: STAND ALLESTITI CON LAVORATORI IRREGOLARI

Di seguito una nota delle segreterie provinciali di Milano e regionali lombarde di Filca-Cisl, Feneal-Uil e Fillea-Cgil. 

Il sopralluogo alla Fiera del mobile effettuato dall’ispettorato del lavoro di Milano con i Carabinieri, avvenuto la scorsa settimana, ha accertato il ricorso al lavoro nero da parte di alcune aziende del comparto arredo. Ben 16 lavoratori, nella predisposizione dei lavori preparatori della fiera, sono stati individuati come non regolarmente assunti, sottolinea negativamente e racconta di quanto lavoro si deve ancora fare nel contrasto all’illegalità.

Premesso che sappiamo distinguere il singolo comportamento delle aziende dal comportamento delle Federazioni nazionali del settore con le quali firmiamo i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, l’episodio interroga e preoccupa tutti i soggetti responsabili della filiera del mobile e dell’arredo.

Nel salone del mobile di Milano sono presenti 2400 espositori: una patrimonio di idee per l’arredo del futuro e per lo stile italiano, da sempre rappresenta la particolarità della proposta industriale  nel mercato mondiale nella filiera, composta da 210.318 addetti e 30.763 imprese.

IlSalone del Mobile rappresenta una delle sedi più importanti della creatività e dell’innovazione del settore, luogo di incontro di architetti, designer, imprenditori, lavoratori che si sforzano di suggerire nuovi modi di progettare gli ambienti domestici a tutte le latitudini del pianeta.
Possibile che in un luogo simile, in un’occasione economica di livello internazionale e simbolo dello stile e dell’accoglienza italiana si possa offrire una tale offesa al lavoro ed ai diritti? Noi pensiamo di no.
In Lombardia il settore del mobile e arredo e’ fondamentale, lo dicono i numeri e i livelli di proposta e di innovazione del distretto della Brianza e della consistente presenza di aziende nella provincia di Bergamo e di Mantova.
Con Federlegno abbiamo sottoscritto lo scorso settembre il CCNL che contiene un impegno stringente sulla responsabilità sociale di impresa, abbiamo definito congiuntamente un intervento sul governo per l’attivazione del bonus mobili ( che sta’ dispiegando i suoi effetti a livello produttivo), abbiamo definito una convenzione con i CAF delle tre organizzazioni sindacali per agevolare lo svolgimento delle pratiche da parte dei lavoratori e dei cittadini.
Con le altre controparti del settore ( CONFAPI, Confimi e le Associazioni degli Artigiani)   abbiamo firmato tutti i CCNL che regolano il rapporti di lavoro tra lavoratori e qualsiasi tipologia di impresa e il rispetto delle norme e la responsabilità sociale dell’impresa e’ stato oggetto trasversale di confronto in tutti i tavoli, registrando significative convergenze.
Il tema del mercato del lavoro, oggetto di aspro confronto con tutte le controparti, ha delineato le risposte alle esigenze delle imprese definendo delle regolamentazioni per le assunzioni temporanee,  come ad esempio le fiere e le esposizioni.
A maggior ragione, non ci spieghiamo e non possiamo accettare questo tipo di comportamento da parte di alcuni soggetti della filiera del mobile e arredo.
I controlli hanno dimostrato che sono utili al rispetto delle legge e dei CCNL, pertanto vanno potenziati e non intesi come azioni ostili e persecutorie nei confronti delle aziende.
Questo non basta però, dobbiamo riprendere con le nostre controparti un confronto, chiedendo loro un maggiore impregno su questo versante, che diffonda la cultura della legalità come pre- requisito dell’agire quotidiano da parte di tutte le imprese del settore. In special modo, con urgenza, occorre anticipare la politica con proposte straordinarie, attraverso la specifica autonomia delle parti sociali, sul tema della lotta al caporalato – eterna anticamera del lavoro nero – e della tracciabilità della responsabilità sociale dell’intera filiera.
Le segreterie  provinciali di Milano e regionali della  Lombardia di Feneal- Filca e Fillea, ambiscono a realizzare un Salone internazionale del mobile che si distingua per le sue virtuosità non per i suoi difetti.
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Sulla vicenda sono intervenuti anche Battista Villa e Marco Boveri, segretari generale e regionale della Filca Cisl lombarda. “Questa brutta storia accaduta al Salone del Mobile – hanno dichiarato – rivela una diffusa consuetudine al ribasso, sia nei costi e sia nei diritti dei lavoratori, ma anche un’acuta condizione di connivenza tra enti privati di pubblico interesse – come la Fiera di Milano e la dirigenza del Salone del Mobile – e area grigia dove gli aspetti criminali incontrano le esigenze di apparire bravi risparmiatori. Servono certamente più legalità e responsabilità sociale, ma concretamente e urgentemente serve un nuovo patto sociale per il lavoro in questo settore, capace di orientare le strategie industriali e commerciali verso una contrattazione di prossimità intelligente e sostenibile ma mai svendendo i diritti e la dignità dei lavoratori”, hanno concluso Villa e Boveri.
 
 
 

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