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SARDEGNA, FILCA-CISL CONTRO L’ANAS PER I RITARDI NELLE OPERE STRADALI

SARDEGNA, FILCA-CISL CONTRO L’ANAS PER I RITARDI NELLE OPERE STRADALI

Di seguito una nota di Giovanni Matta, segretario generale Filca-Cisl Sardegna.
Bene ha fatto l’Assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, ad alzare la voce nei confronti del compartimento ANAS della Sardegna e pretendere chiarezza e rispetto per i sardi, e, sopratutto, chiedere tempi certi nella realizzazione delle opere stradali. Ha fatto benissimo ma ora occorrono fatti nuovi e sopratutto coerenza. Occorre intanto un tavolo immediato con il sindacato perché, come ben sa l’Assessore, i cantieri oltre costruire le strade costituiscono una straordinaria occasione di lavoro. E di questo il sindacato vuole discutere.
Nel cantiere della SS131 tra Sanluri e Villagreca i lavori sono sospesi da oltre un anno ed i dipendenti delle imprese usufruiscono, sino a quando non si sa, della cassa integrazione, mentre vorrebbero tornare presto all’opera. Il primo atto deve essere quindi quello di far ripartire i lavori e cancellare questa incommensurabile vergogna.
Come Flca CISL chiediamo però qualcosa di più, all’ANAS ed all’Assessore, e rimanda all’intero pacchetto di progetti afferenti l’intera dorsale sarda.
Nel 2002, 2003 e 2004 vennero sottoscritte almeno tre intese di programma tra Governo e Regione, con squilli di trombe e fanfare, che fissavano tempi e modalità per rendere la Carlo Felice un asse viario attrezzato. Cosa ne è stato di quegli impegni? Ed i progetti dove sono finiti? E le risorse allora promesse e reiterate in diverse conferenze Stato-Regione che direzione hanno preso? Ed infine il pezzo nord Oristano e sino a Sassari quando vedrà il primo cantiere aperto?
La Filca CISL della Sardegna gradirebbe sentire un pronunciamento in merito, anche perché, vanno i bene i riti della politica ma noi, i lavoratori, il sindacato, i sardi, abbiamo bisogno di lavoro e la realizzazione di queste opere, pure necessarie, potrebbero costituire una buona risposta in tal senso. Provare per credere.

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