“Il voto dei lavoratori dell’Atl group SpA, azienda che produce poltrone e divani per conto di Poltrone e Sofà, è la testimonianza che costruire buone relazioni industriali può rappresentare un forte antidoto per contrastare le conseguenze della crisi. Una buona prassi che andrebbe estesa anche ad altre realtà dove l’elevata conflittualità fine a se stessa rischia di minare la ripresa”.
Con queste parole Cristina Raghitta, segretario generale della Filca-Cisl Emilia Romagna, ha commentato l’approvazione, con 182 voti favorevoli su 234 votanti, da parte dei dipendenti dello stabilimento di Faenza (ex Omsa), di un accordo tra azienda e sindacati per garantire maggiore flessibilità nell’organizzazione del lavoro.
L’intesa prevede due turni giornalieri di lavoro di sette ore e mezza l’uno (ma pagati per otto ore), la possibilità di aumentare le ore di lavoro nella turnazione giornaliera e di lavorare di sabato, ma per un massimo di due sabati al mese e per non più di 40 ore annue. Oltre questa soglia le ore verrebbero considerate straordinario, e quindi pagate o, se il lavoratore lo preferisce, inserite in una banca ore per godere di permessi in più nel corso dell’anno.
Un processo – ha commentato Antonio Grumelli, della Filca della Romagna – reso possibile anche dal buon clima aziendale, che dopo la conclusione dell’iter di assunzione dei lavoratori dell’ex Omsa (con la trasformazione dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato) per meglio rispondere alle aumentate esigenze di automazione, organizzazione aziendale e ciclo produttivo, ha portato le organizzazioni sindacali ad eleggere le proprie Rappresentanze Sindacali Unitarie (Rsu), con la Filca Cisl che ha eletto tre delegati e ottenuto ben il 41,2% dei voti”.