E’ stato rinnovato ieri pomeriggio il contratto dell’edilizia per le piccole e medie imprese, scaduto il 31 dicembre scorso. L’accordo, che interessa 120mila addetti distribuiti nelle 30mila aziende aderenti a Confimi, entrerà in vigore il prossimo 1° novembre (scadenza il 31 dicembre 2015) e prevede un aumento di 90 euro al parametro 100, il livello più basso.
“Si tratta del primo contratto rinnovato in edilizia – dichiara Franco Turri, segretario nazionale della Filca-Cisl – ed è stato sottoscritto con Confimi, l’associazione nata dalla scissione con Confapi e che rappresenta la stragrande maggioranza delle piccole e medie imprese edili. A questo proposito auspichiamo non solo che le pmi vengano rappresentate da una sola sigla, ma ci auguriamo che presto si arrivi ad un unico contratto dell’edilizia con tutte le controparti. Attualmente l’industria e la cooperazione hanno costituito un tavolo congiunto – ricorda il segretario nazionale della Filca – ma la trattativa non sta facendo registrare grossi passi in avanti, a differenza di quella con gli artigiani. A Confapi, invece, nel corso del prossimo incontro proporremo lo stesso testo sottoscritto con Confimi, sperando che venga recepito per evitare la proliferazione contrattuale, mai positiva”.
“Abbiamo apprezzato che Confimi abbia investito in relazioni industriali e nella contrattazione per affrontare la crisi – sottolinea Turri – segnale che indica che le piccole imprese sono più attente e attive rispetto a quelle rappresentate dall’Ance. Il testo presenta numerose ed importanti novità su molti fronti ma soprattutto riconosce e ribadisce il giusto ruolo al secondo livello di contrattazione. Importante, inoltre, che sia stato confermato l’attuale meccanismo per la corresponsione del Premio Ape, l’anzianità professionale edile. Significativo quanto deciso per la riorganizzazione del sistema bilaterale, per il quale sarà istituito un tavolo unico per tutto il settore, e quanto prevede l’articolo 94 per disciplina dell’apprendistato, con tutele sempre maggiori per gli apprendisti”, aggiunge Turri.
In particolare il testo prevede un aumento salariale di 90 euro al parametro 100 (il più basso) diviso in tre tranches: 36 euro dal prossimo 1° novembre, 27 euro dal 1° novembre del 2014 e i restanti 27 euro dal 1° novembre 2015. “Nell’intesa – sottolinea Turri – emerge la volontà di tutti i soggetti coinvolti di valorizzare professionalità, capacità formative ed esperienze specialistiche presenti nelle maestranze del settore, facendo dell’esperienza il valore fondante sul quale cercare l’uscita dal tunnel. Inoltre con l’accordo ci impegniamo a chiedere misure finalizzate ad attenuare l’incidenza del costo del lavoro, in particolar modo alleggerendo il peso fiscale diretto in busta paga e intervenendo sugli oneri assicurativi versati dalle aziende nei confronti dell’Inail, per i quali si condivide l’impegno ad avanzare proposte che consentano una riduzione delle aliquote da destinare all’ incremento dei livelli di reddito dei lavoratori”, conclude l’esponente della Filca.