Oltre 22 milioni di euro disponibili perla provincia di Messina grazie alla delibera n. 60/2012 del Cipe da utilizzare entro il 31 dicembre 2013 altrimenti andranno persi. La Filca Cisl alza il livello d’attenzione su una grande opportunità di ossigeno per il settore edile. “Dal report stilato dalla Filca Cisl di Messina – spiega il segretario provinciale Giuseppe Famiano – si evidenzia come nel semestre tra ottobre 2012 e marzo 2013 sono andati persi 1.200 posti di lavoro rispetto al semestre di riferimento ottobre 2011- marzo 2012. Un dato che aumenta se si prendono in considerazione gli ultimi cinque anni a oltre 5.000 posti di lavoro. La Filca Cisl denuncia da tempo la grave situazione che vive il settore edile in provincia, con pochi cantieri aperti a rischio chiusura da un momento all’altro. “Solo con lo sblocco delle opere pubbliche si può incentivare l’occupazione – sostiene ancora Famiano – per questo ci siamo rivolti ai sindaci dei comuni del messinese affinché si attivino per sbloccare tutte le opere finanziate con la delibera Cipe n. 60/2012”. Sarà una lotta contro il tempo, considerata la scadenza ravvicinata. Anche per questo la Filca Cisl non vuole far cadere l’attenzione in un periodo dell’anno in cui si pensa ancora poco alla programmazione. “Se i lavori non verranno avviati entro la fine dell’anno i Comuni vedranno sfumare la possibilità di utilizzare i fondi per gli 8 interventi finanziati con delibera Cipe, con 22.233.852 euro, che sono fermi in attesa di adeguare il progetto preliminare con la nuova normativa”. La mancanza di lavoro, inoltre, provoca ulteriori conseguenze che la Filca Cisl Messina denuncia e combatte da anni: “In molte imprese della nostra provincia prolifera il part time – dice Famiano – che spesso nasconde lavoro a tempo pieno con tutele dimezzate o, addirittura, senza tutele né previdenziali né assicurative, il lavoro nero e il mancato rispetto delle norme di sicurezza. Un malcostume a cui bisogna porre fine per questo abbiamo sollecitato gli ispettori del lavoro a intensificare i controlli nei cantieri per evitare che i lavoratori, a causa anche dei problemi economici, scendano a compromessi con i datori di lavoro e rinuncino ai propri diritti. Troppi, infatti, sono i datori di lavoro ‘furbetti’ che corrispondono ai propri dipendenti importi inferiori a quelli risultanti in busta paga e allo stesso tempo li costringono a firmare la busta paga. Per ripristinare la legalità nei cantieri è necessario che i controlli vengano effettuati a tappeto, perché le imprese la fanno da padroni e si sentono libere di dettare leggi sempre a danno dei lavoratori”. A tal proposito il segretario della Filca Cisl ha proposto ai sindaci di adibire al controllo dei cantieri, oltre gli ispettori del lavoro, anche i vigili urbani e la polizia provinciale. Altro capitolo, infine, è quello che riguarda il settore edile privato: “Anche qui – conclude Famiano – sarebbe opportuno effettuare controlli incrociati tra le concessioni edilizie rilasciate dagli Uffici Tecnici dei Comuni e l’apertura dei cantieri in Cassa Edile per verificare eventuali anomalie e, nel caso in cui dovessero risultare, procedere alla sospensione della concessione edilizia. Il nostro obiettivo è contrastare il lavoro nero, diffondere la cultura della legalità e del rispetto delle regole nei luoghi di lavoro”.