Si è svolto ieri l’incontro tra Unital/Confapi e i sindacati di categoria Filca-Cisl, Feneal-Uil e Fillea-Cgil per il rinnovo del contratto nazionale del Legno (piccola e media industria). Nel corso dell’incontro la controparte ha fornito le prime risposte alla piattaforma presentata unitariamente dai sindacati.
“In merito ai diritti d’informazione a livello di azienda – è scritto in una nota di Filca, Feneal e Fillea a firma dei segretari nazionali Acciai, Pascucci e Meschieri – le parti datoriali sono disponibili ad abbassare la soglia delle impresa a 20 dipendenti e a ridurre anche il numero oggi previsto per le informazioni riguardanti i gruppi. In merito alle pari opportunità, mobbing, molestie sessuali hanno dichiarato ampia disponibilità”.
“Per quanto riguarda il periodo di comporto per le malattie gravi – prosegue la nota – hanno proposto un periodo (da definirsi) di aspettativa non retribuita. In merito al gioco d’azzardo, fermo restando la documentazione medica che attesti la patologia, sono disponibili ad estendere le attuali normative previste per la tossicodipendenza. Per quanto riguarda la richiesta di passaggio automatico da tempo pieno a part-time si sono dichiarati disponibili a valutare una percentuale e/o numero certo. In relazione all’apprendistato, sono disponibili ad elevare la percentuale di conferma al 55%. Hanno inoltre posto l’esigenza di elevare la percentuale di contratti a tempo determinato”.
“In merito ai costi contrattuali – proseguono i tre segretari nazionali – hanno posto l’esigenza che siano al pari con quelli che saranno concordati con Federlegno, sia in materia di previdenza e sanità integrativa che incrementi salariali. In relazione alla bilateralità e agli accordi interconfederali,hanno precisato che hanno la necessità di sviluppare approfondimenti al loro interno poiché considerano i costi elevati e che sarebbero orientati a mantenere la previdenza integrativa in ARCO e per la sanità integrativa il fondo ALTEA. Hanno poi precisato che hanno la necessità di modificare l’articolo relativo alla flessibilità dell’orario di lavoro portando l’orario massimo settimanale dalle attuali 45 ore a 48 e che si dovrà rivedere anche la banca delle ore”.
Il prossimo incontro si terrà a Roma mercoledì 4 settembre.