Il seminario sulla partecipazione, organizzato dalla Cisl e dalla Filca-Cisl, ha rappresentato una preziosa occasione per fare il punto sullo stato del dialogo sociale, anche oltre i confini nazionali. “La partecipazione dei lavoratori ai destini complessivi dell’impresa – sostiene il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni – è la via maestra per riformare oggi lo stesso capitalismo, che spesso degenera da produttore a predone. A livello europeo le relazioni industriali per le Pmi non potranno più essere oggetto di deroga dalla legislazione comunitaria – aggiunge Bonanni – ma devono esser poste al centro delle politiche europee di rafforzamento della dimensione sociale del mercato interno. In Italia la riforma del modello contrattuale ha dato nuovo impulso a varie forme di bilateralità sia attraverso la contrattazione interconfederale che di categoria, rendendola un versante strategico della nostra iniziativa”. (GUARDA L’INTERVISTA A BONANNI)
Per il segretario confederale Cisl Maurizio Petriccioli “in Italia ci sono ancora resistenze profonde allo sviluppo della democrazia economica, ed in molti casi la visione antagonista delle relazioni sindacali ha prevalso sulla via partecipativa. Ritengo sia necessaria una regolamentazione armonizzata a livello europeo dei diritti di informazione e consultazione per i lavoratori delle piccole e piccolissime imprese. Queste – sottolinea – devono capire che la via della partecipazione nelle sue diverse forme (informazione, consultazione, bilateralità, organizzazione del lavoro, premi di risultato, forme di azionariato) non costituisce una zavorra ma un modello di relazioni utile al coinvolgimento positivo e responsabile dei lavoratori, anche nei momenti di crisi, quando si rendono necessarie le ristrutturazioni o le riconversioni aziendali. La Cisl – prosegue Petriccioli – ritiene che le buone pratiche debbano essere indicate dalla legislazione a livello europeo: una delle nostre proposte, ad esempio, è l’istituzione di fondi collettivi di gestione bilaterale, a carattere mutualistico territoriale o sovraziendale, per finanziare o ricapitalizzare le piccole imprese”.
Ovviamente la spinta legislativa non è l’unico canale per diffondere la pratica partecipativa in Europa. Un ruolo fondamentale lo riveste l’influenza tra i sistemi di relazioni industriali, con le aree di lavoro comune tra i sindacati d’Europa che ha trasmesso il ‘saper fare’ della partecipazione fino a farne un patrimonio comune del sindacalismo europeo (tra gli strumenti si ricordano i comitati settoriali per il dialogo sociale, i Cae, comitati aziendali europei e gli accordi quadro transnazionali). Per Domenico Pesenti, segretario generale della Filca-Cisl e Presidente della Fetbb, la Federazione europea degli edili, “i diritti all’informazione ed alla consultazione, diritti che non sono mai stati così importanti come ora, vanno salvaguardati e rafforzati anche con la costituzione di reti sindacali europee e mondiali. La partecipazione – ha aggiunto – ha il merito di incanalare lo scontro in un sistema di regole e di pratiche fondate sul dialogo, sul confronto, sulla responsabilità e sulla condivisione”. (ASCOLTA L’AUDIO DI PESENTI)
Nel corso del seminario sono intervenuti anche i segretari nazionali della Filca-Cisl Salvatore Scelfo e Franco Turri, che hanno ribadito come la bilateralità rappresenti un valore aggiunto per la partecipazione e la democrazia economica, in particolare nel settore dell’edilizia, e contribuisce al rafforzamento delle relazioni industriali. Il dialogo sociale – hanno aggiunto – rappresenta la somma della contrattazione con la concertazione, e ha il merito di dare più potere al territorio”.
Per Carlo Dell’Aringa, sottosegretario al Lavoro, “nel campo della partecipazione le parti più innovative dell’ultima riforma del lavoro sono rimaste lettera morta. Sul territorio vanno coniugate difesa del lavoro, qualità e sicurezza e creazione di buoni posti di lavoro. E per fare questo bisogna sfruttare tutte le opportunità esistenti. Questa maggioranza è una sorta di carta assorbente rispetto ai suggerimenti che arrivano dalle parti sociali. Entro la fine dell’anno il governo deve varare un piano per ridare speranza e fiducia al Paese. Per realizzarlo è necessario che le parti sociali elaborino, collaborino e indichino le possibili vie da seguire”.
Ai lavori sono intervenuti anche Angelo Marinelli e Marco Cilento (Cisl); per la Filca-Cisl Claudio Sottile e Piero Baroni; Werner Buelen (Efbww), Jacub Kus (Budowlani), Luc Hendrickx ((Ueapme), J.M. Candille (Cfdt), Michal Staszewski (Kbin), Sven Gehrdau (Igbau), Stefano Piri (Efbww), Davide Dal Maso (Finanza Etica), JF Tricart (DG Occupazione e affari sociali), Riccardo Viaggi (segretario generale European Builders Confederation EBC) e Rolf Gehring (Efbww).