“DECRETO DEL FARE”, ALLARME DEI SINDACATI: PENALIZZA PREVENZIONI E TUTELE

“DECRETO DEL FARE”, ALLARME DEI SINDACATI: PENALIZZA PREVENZIONI E TUTELE

“Con l’emanazione del Decreto legge n.69 (il così detto “decreto del fare”), quanto temuto nei giorni scorsi e sottolineato da un precedente comunicato unitario delle tre Organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL si è concretizzato”. Lo dichiarano i Segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Fabrizio Solari, Luigi Sbarra e Paolo Carcassi in una nota congiunta denunciando l’introduzione con questo provvedimento di “gravi modifiche che intervengono su disposizioni fondamentali in materia di prevenzione, in particolare in quei settori e contesti lavorativi a più alta esposizione ai rischi e già caratterizzati da un numero rilevante di infortuni gravi, mortali e di malattie professionali”. Per i sindacati “confermando la pratica invalsa nel confondere interventi di semplificazione burocratica con alleggerimento delle tutele in materia di prevenzione, il Governo dimostra di non conoscere adeguatamente la materia della salute e sicurezza sul lavoro e di aver agito in ossequio a logiche che non pongono la riduzione degli eventi infortunistici e tecnopatici a priorità di intervento, come la garanzia di un’idonea organizzazione del lavoro”.
“Intervenendo con modifiche che vanno a vanificare strumenti di prevenzione e tutela fondamentali quali: il Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze – DUVRI (art. 32, comma 1, punto a), nell’ambito degli appalti; le procedure standardizzate per la valutazione dei rischi (art.32, comma 1, punto b), necessarie per le PMI (e già oggetto di procedura di infrazione da parte della corte di giustizia europea); il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) e il Piano Operativo di Sicurezza (POS), nel settore dell’edilizia (art.32, comma 1, punto h); le comunicazioni alle autorità giudiziarie in caso di infortuni gravi (con prognosi oltre i tre giorni) e/o mortali (art. 32, comma 6, punti a, b) e l’informazione, la formazione e la sorveglianza sanitaria per le prestazioni lavorative di breve durata (art. 35); il segnale che emerge è quello di premiare chi negli anni ha scelto la strada dell’immobilismo, se non dell’inadempienza, a scapito della salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori. Per evitare che quanto disposto nel decreto giunga, a fine agosto, a confermarsi, decretando la definitiva approvazione delle modifiche, puntuale e determinata sarà l’azione che unitariamente verrà intrapresa attraverso ogni canale istituzionale e sindacale (a partire dalle commissioni parlamentari) al fine di interrompere l’iter legislativo”.
“Contiamo, inoltre, – concludono – di svolgere un’azione puntuale di merito all’interno dei lavori della Commissione consultiva permanente, nel nostro ruolo di componenti ufficiali, vista la funzione determinante attribuita nell’articolato del decreto a tale organismo a composizione tripartita”.

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