Dopo 67 giorni, 130 tappe in altrettante città e paesi di 19 regioni italiane, più di 15 mila chilometri percorsi, la Carovana antimafie promossa da Arci, Libera e Avviso Pubblico, in collaborazione con Cgil, Cisl, Uil e La Ligue de l’Enseignement, partita da Tunisi il 30 marzo, chiude la prima parte del suo viaggio il 6 giugno, con manifestazioni a Milano e Firenze e il 7 a Roma. In ottobre si rimetterà in cammino, per la parte francese del viaggio.
La scelta della chiusura a Firenze, Milano e Roma serve per fare memoria: sono le tre città in cui esplosero le bombe del 1993. Tre stragi che colpirono un Paese disorientato da ‘Tangentopoli’ e ancora stordito dalle tragedie di Capaci e di via D’Amelio. Sembravamo tutti annichiliti, eppure l’anno dopo è partita, su impulso dell’Arci Sicilia, la Carovana antimafie, poi son nate Libera e Avviso pubblico e nel 1996 abbiamo avuto, spinta dal milione di firme raccolte da Libera, la legge d’iniziativa popolare per il riuso sociale dei beni confiscati.
Continuiamo questo viaggio da quasi venti anni, macinando chilometri, città e stagioni, per custodire, attualizzandoli, i valori, le idee, l’impegno, di quella lunga fila di martiri – giornalisti, amministratori pubblici, poliziotti, imprenditori, sindacalisti, operai, magistrati, cittadine e cittadini – che alla lotta contro le mafie e per la legalità democratica hanno sacrificato la vita.
La Carovana è uno strumento straordinario per conoscere meglio la trasformazione delle mafie ma anche quella dei suoi migliori anticorpi a partire dalle buone pratiche di cittadinanza. In 67 giorni abbiamo incontrato l’Italia che in molti, troppo sbrigativamente, danno come spacciata, quella che resiste alla corruzione e al malaffare, quella che, purtroppo, ‘non fa notizia’. Donne e uomini sconosciuti ai più, che operano quotidianamente per costruire una società diversa.
A loro dedichiamo il nostro viaggio.
Come abbiamo detto, le iniziative di chiusura si terranno nelle tre città che furono teatro delle stragi del ’93. A Milano, il 6 giugno, si andrà in carovana, accompagnati dalle note di due musicisti, in luoghi divenuti simbolo dell’antimafia sociale: alle 10.30 ai giardini Falcone e Borsellino in via Benedetto Marcello; alle 12 al Padiglione di Arte Contemporanea di via Palestro dove esplose la bomba; alle 14 all’albero dedicato a Lea Garofalo alla Biblioteca di Parco Sempione; alle 15 al bene confiscato di via Jean Jaures 3; alle 16 alla casa di Ambrosoli in via Marozzo della Rocca. Infine, alle 21 al Carroponte di Sesto San Giovanni aperitivo della legalità e interventi di Alessandro Cobianchi, coordinatore nazionale della Carovana, Salvatore Scelfo (Cisl), Roberto Iovino (Cgil), Giovanni Bellissima (Uil), David Gentili (Avviso Pubblico).
A Firenze, sempre il 6 giugno, all’Istituto d’Arte di Porta Romana, dalle 11 alle 13 interventi e testimonianze per ricordare le vittime della strage di via dei Georgofili e tutte le vittime di mafia. Dopo il saluto della preside Anna Maria Addabbo, parleranno Giovanna Maggiani Chelli (Ass. vittime strage dei Georgofili), Francesca Chiavacci (Arci Firenze), Don Andrea Bigalli (Libera), Mauro Fuso (per Cgil, Cisl e Uil), la studentessa Irene Ugolini, Alberto Alidori (Pres. Anpi sez. Di Vittorio), Renato Scalia e Nonna Betta (Fondazione Caponnetto), Angelo Corbo (scorta del giudice Falcone), esponenti di Comune e Provinca. E testimonianze dei vigili del fuoco.
A Roma, a Forte Fanfulla (via Fanfulla da Lodi 5), alle 19.30 proiezione del corto A29, vincitore del Premio Antonio Montinaro. Intervengono i registi Vincenzo Ardito e Daniela Baldassarre, Ferdinando Secchi di Libera, Andrea Campinoti, presidente di Avviso Pubblico, Roberto Iovino della Cgil, Alessandro Cobianchi, dirigente dell’Arci e coordinatore nazionale della Carovana. Dalle 22 concerto di Bobsleigh Baby live e Wildmen dj set.