E’ stato presentato alla stampa il X Rapporto Industria curato dalla Cisl. Il sindacato di via Po ha lanciato l’allarme che la crisi economica si sta trasformando in crisi sociale, mentre non si vedono segnali di ripresa. Molto significativi, in particolare, tre dati emersi dal Rapporto:
- Dal 2008 al 2012 in Italia si è perso il 2,4% dell’occupazione, il 6% del PIL, il 4,3% dei consumi delle famiglie, il 20% degli investimenti. Solo le esportazioni hanno mantenuto i volumi del 2008.
- L’industria, con meno 415.485 occupati, ha perso l’8,3% di occupati, le costruzioni, con meno 259.293 occupati, hanno perso il 13,2%
- Sono a rischio di occupazione nell’industria, ad oggi, circa 245.000 lavoratori.
Per la Cisl un aggravamento della crisi non è ineluttabile. Sia attraverso l’Unione Europea (allentamento dei vincoli), sia attraverso un riallocamento delle risorse interne, attraverso una forte concertazione fra governo e parti sociali, è possibile ripartire.
Il Rapporto contiene una serie di proposte, dalle infrastrutture, all’export, ai distretti industriali, all’innovazione, alle politiche attive del lavoro su cui è possibile un confronto immediato per rilanciare la crescita.
La CISL sta fortemente innovando l’azione contrattuale e le relazioni industriali nella direzione della partecipazione e della produttività, anche per favorire nuovi investimenti. La CISL, responsabilmente, sta facendo la sua parte. Si aspetta che anche la politica e le altre parti sociali facciano la loro in uno sforzo comune per scongiurare lo scenario peggiore.