“Le minacce ai lavoratori impegnati nei cantieri della Tav in Piemonte sono ignobili e rappresentano dei veri atti di terrorismo. Sono la dimostrazione di come la tensione sociale in quel territorio resti altissima”. Lo ha dichiarato Domenico Pesenti, segretario generale della Filca-Cisl, nel corso del congresso della categoria, in svolgimento a Colli del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, commentando il post apparso su uno dei blog di riferimento dei No Tav. Nel post si scrive che gli operai che lavorano al cantiere Tav di Chiomonte hanno compiuto una “scelta egoista che li mette fuori dalla comunità”, e li “condanna ad una difficile convivenza con il territorio”. Inoltre lunedì notte c’era stato l’assalto alle recinzioni del cantiere da parte di una trentina di incappucciati armati di bombe carta, molotov e bottiglie incendiarie.
Nel corso del congresso è stato approvato un ordine del giorno ad hoc sulla situazione nei cantieri della Tav, con una fortissima, unanime condanna di tali atti di violenza ed intimidazione. “I frequenti attentati nei cantieri e le minacce ai lavoratori, spesso sfociate in veri attacchi fisici, meritano una pronta risposta delle autorità. Si tratta di episodi gravi e ripetuti, che sarebbe sbagliato sottovalutare. Bisogna invece contrastarli e condannarli senza se e senza ma. La Filca ha sempre sostenuto la necessità di un maggiore coinvolgimento delle comunità interessate dai lavori delle grandi opere, per limitare al minimo i disagi e per evitare dissidi e contrasti con decisioni imposte dall’alto. Inoltre siamo profondamente convinti che lo sviluppo e la realizzazione delle infrastrutture passi per il rispetto dell’ambiente, cosa che in Val di Susa è avvenuta. Dal congresso è emersa la volontà di difendere con forza il diritto al lavoro, sancito dalla Costituzione, e tutti i partecipanti hanno espresso tutta la solidarietà e la massima vicinanza ai lavoratori impegnati nei cantieri della Tav” , ha concluso Pesenti.
E parole di condanna per quanto accaduto in Val di Susa sono arrivate anche da Raffaele Bonanni, che si è detto molto preoccupato dal clima non solo in Piemonte ma “in tutte le Val Susa d’Italia”.