GOVERNO, BONANNI: “SOLUZIONE TRA CHI HA PIU’ CONSENSO”

GOVERNO, BONANNI: “SOLUZIONE TRA CHI HA PIU’ CONSENSO”

“Si parla troppo della febbre del Paese, la disoccupazione, ma nessuno lavora per curare l’infezione. E l’infezione sta in un’economia lasciata a se stessa da oltre vent’anni”. Lo ha dichiarato il Segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, a margine del congresso della Cisl del Piemonte Orientale. ”I governi, centrali e locali, devono fare molto di piu’, e invece sono affaccendati in tutt’altre cose. Ma le stesse parti sociali, compreso il sindacato, devono trovare intese tra di loro per curare meglio le vicende territoriali, rimettendo la lente di ingrandimento su tutto cio’ che ha fatto ricche le nostre zone negli anni ’60 e ’70”. ”Il sindacato – ha proseguito Bonanni – ha molto da fare in termini di sensibilizzazione, ma anche di alleanze con gli altri soggetti, per rompere questo incantesimo in cui si parla della febbre e si litiga, ma nessuno parla dell’infezione e nessuno si dedica a curare l’infezione”.
“Bisogna darsi un governo – torna a sollecitare Bonanni ribadendone l’urgenza:”E’ importante che proprio ora il Paese abbia un governo, perche’ i mercati, l’Europa e tutti i partners dell’Italia nel mondo si chiedono quale solidita’ puo’ avere un Paese non governato da diverso tempo e con una politica cosi’ rissosa. Ognuno – ha osservato – puo’ avere le sue opinioni. Pero’ la politica serve per amministrare, non per creare confusione”. Secondo il segretario della Cisl, quindi, i partiti ”devono tovare una soluzione tra di loro perche’ la politica non e’ uno sport per arrivare da soli e primi, e’ una pratica nobile che mette insieme piu’ opinioni per assicurare il governo al Paese”.
E aggiunge: “Il bipolarismo e’ finito. Ormai in Italia c’e’ un quadripolarismo ed e’ al suo interno che si deve trovare una soluzione. E una soluzione la devono trovare soprattutto coloro che hanno avuto piu’ consenso. Ma proprio perche’ hanno avuto piu’ consenso dovrebbero avere piu’ responsabilità – ha concluso ribadendo che sarebbe un grave errore andare di nuovo a votare “significherebbe diventare lo zimbello d’Europa e del mondo”.
(dal sito www.cisl.it)
 

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