Francesco Orrù, già segretario generale della Filca Cisl di Treviso, è stato eletto segretario generale della nuova Filca Cisl di Belluno e Treviso, la categoria che rappresenta i lavoratori dell’edilizia, dell’industria del legno, del cemento, dei laterizi, del marmo e della pietra, e che, con l’accorpamento interprovinciale sancito dal Congresso, rappresenterà quasi 10 mila iscritti. La Filca di Treviso ha infatti chiuso il tesseramento 2012 con 8.575 soci, ai quali si sommano i 1.365 della Filca di Belluno.
La nuova segreteria è stata eletta a Castelbrando, a Cison di Valmarino (Treviso). Di fresca nomina, oltre al segretario generale, i segretari Edi Beniamino Toigo e Marco Potente. Il nuovo Consiglio generale potrà contare d’ora in poi su 91 consiglieri.
“Ringrazio tutti per la fiducia – dichiara il neo-segretario Francesco Orrù – la Filca ha da subito condiviso il percorso avviato dalla Cisl per razionalizzare i costi e le risorse e garantire una maggiore presenza sul territorio. La crisi ha messo in ginocchio il settore, con 15 mila posti di lavoro persi nel settore edile, del legno e delle costruzioni nelle province di Treviso e Belluno e il 30% in meno di lavoratori iscritti alla Cassa edile. Se vogliamo salvare il settore del legno/arredamento, uno dei più colpiti dalla crisi, è necessario osare di più, sperimentare: oggi i tempi sono maturi per costruire insieme un nuovo soggetto, un ente bilaterale per il settore legno e industria, capace di rappresentare le istanze dei lavoratori e delle aziende”.
Salvatore Federico, segretario generale della Filca Cisl del Veneto, nel corso del Congresso ha sollevato il problema delle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle aziende edili della Marca e del Veneto. “Il settore dell’edilizia e delle costruzioni – ha detto Federico – è uno dei più a rischio. Nelle gare pubbliche, l’alterazione delle condizioni concorrenziali può contribuire ad annientare le imprese oneste, costringendole a uscire dal mercato. Di ribassi sospetti negli appalti pubblici, anche oltre il 50%, se ne vedono troppi. E la fragilità della filiera delle costruzioni, con una sempre maggiore parcellizzazione di appalti e subappalti, facilita le infiltrazioni della criminalità organizzata. Serve un patto per la legalità sul territorio: l’illegalità va combattuta con la pratica della legalità a tutti i livelli e ognuno deve fare la sua parte, il sindacato denunciando le situazioni sospette e lavorando sulla responsabilità sociale di impresa, le associazioni di categoria e il mondo associativo cacciando fuori le imprese che danno sponda alle organizzazioni criminali, come ha fatto Ivan Lo Bello, ex presidente di Confindustria Sicilia, che ha espulso diversi iscritti”.