CONGRESSO FILCA-CISL FOGGIA

CONGRESSO FILCA-CISL FOGGIA

“Dall’inizio della crisi, in Capitanata gli addetti in Cassa Edile si sono ridotti di circa 5.000 unità. La crisi colpisce sempre più l’economia, l’occupazione e le famiglie. Per questo, è sempre più necessario un sindacato, come il nostro, capace di rappresentare i bisogni nell’interesse dei lavoratori, costruendo giorno dopo giorno la coesione sociale, cercando di far emergere le ingiustizie e di combatterle”. E’ l’obiettivo prioritario di Urbano Falcone, rieletto segretario generale della Filca Cisl di Foggia, nel corso del sesto congresso territoriale, tenutosi il 9 febbraio 2013 presso il Formedil. “Dalla crisi allo sviluppo. Infrastrutture, riqualificazione, legalità, sicurezza” è stato il tema di cui hanno discusso i delegati della Federazione dei lavoratori delle Costruzioni, alla presenza di Emilio Di Conza, segretario generale della CISL di Foggia, e Paolo Acciai, segretario nazionale organizzativo della Filca.
“La crisi è sempre più globale ed è necessario ridurre le conseguenze della recessione. L’Unione Europea deve assumere – è stato rilevato nel congresso – un peso maggiore, di direzione politica ed economica, di sostegno agli investimenti infrastrutturali europei e di coesione solidale. La crisi ha fatto emergere una delle peggiori anomalie italiane: il lavoro sommerso, stimato in 400 miliardi di euro per il 2010 e 440 miliardi per il 2011, un’evasione e un’elusione che ammonta a circa 120 miliardi che, sommata a quella dell’Iva, arriva a 200 miliardi”. Tutto ciò nell’inerzia di “una politica autoreferenziale che ha fatto emergere vizi, sciatterie ed immoralità, perdendo credibilità e consenso”. Ciò nonostante, grazie all’impegno della Cisl, è stato possibile concludere l’accordo sulla produttività che rappresenta, secondo la Filca, “una nuova stagione di relazioni sindacali, che porterà benefici sia al sistema economico, sia alle buste paga dei lavoratori, attraverso la detassazione e la decontribuzione del secondo livello di contrattazione, legate agli aumenti di produttività. In questo quadro, gli organismi bilaterali costituiscono una risorsa straordinaria, per un governo condiviso del mercato del lavoro, della gestione degli ammortizzatori sociali e delle politiche di formazione continua”.
Il segretario Filca ha lanciato l’allarme sulla gravità della situazione. “Nella sola Puglia, in edilizia hanno perso il lavoro circa 25.000 unità e 3.500 imprese; mentre in Capitanata, gli addetti in Cassa Edile si sono ridotti di circa 5.000 unità. Per l’annualità 1 ottobre 2011 – 30 settembre 2012, si è registrata una contrazione di 700 mila ore lavorate (10 %). I lavoratori attivi si sono ridotti di 350 unità (3,7%) rispetto al 2011. I cantieri attivi hanno subito una flessione del 9%, con una drastica riduzione dei lavori pubblici, ridotti alle manutenzioni ordinarie. Nel 2012, si sono iscritte all’Ente 323 imprese edili, a fronte delle 366 del 2011; ed è aumentato il numero delle imprese inattive, pari a circa 410 unità. Il ricorso alla CIG rimane elevato ed attutisce l’emorragia occupazionale, ma senza una copertura per il 2013, si rischia un aggravio delle precarie condizioni dei lavoratori, che si vedrebbero sottratti anche il minimo reddito di sopravvivenza. Nei comparti dei laterizi, lapidei, legno e cemento, diverse aziende hanno chiuso dopo aver usufruito degli ammortizzatori ordinari e straordinari, come la Bellaria Mobili e l’Inside srl. Il Gruppo Fantini ha presentato il concordato preventivo per nove aziende ed ha chiuso lo stabilimento di Candela. La Gimpac inizia a scricchiolare, così come altre aziende del settore legno e del cemento. Sta accadendo anche – ha denunciato Falcone – che le aziende abbandonano i dipendenti senza aprire procedure di mobilità, come nel caso della Inside di Manfredonia”.
“Per uscire da questa crisi, occorre tornare ad investire nell’edilizia – ha detto il segretario Falcone – sfruttando la sua anticiclicità. Più impresa e più lavoro, ripartendo dalla centralità del territorio e da una integrazione tra il sistema Capitanata e quello della BAT, per costruire un sistema funzionale omogeneo di sviluppo regionale, che parta dalla cantierizzazione della diga di Piano dei Limiti, la pista dell’aeroporto Gino Lisa, il casello autostradale della zona industriale, il proseguimento del raddoppio ferroviario fino a Napoli, la tratta ferroviaria San Severo-Poggio Imperiale, i Pirp, la ristrutturazione delle scuole, le strade regionali e provinciali e il risanamento idrogeologico. Opere che darebbero lavoro a migliaia di lavoratori”.

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