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CONGRESSO FILCA-CISL ROMA

CONGRESSO FILCA-CISL ROMA

Congresso Filca Cisl Roma 2013Si è svolto nei giorni 30 e 31 gennaio il 9° Congresso della Filca-Cisl di Roma, che ha confermato Andrea Cuccello, 40 anni, Segretario Generale della categoria. Alla Filca di Roma dal 21 giugno 1993, prima come operatore poi dal 2005 come membro di segreteria, dal 26 gennaio 2010 Cuccello ricopre la carica di Segretario Generale. Insieme a lui i componenti della segreteria della Filca Cisl di Roma sono Marco Federiconi, Nicola Capobianco e Attilio Vallocchia.
“La Filca Cisl di Roma, da sempre in prima linea a difesa dei lavoratori edili – si legge i un comunicato – in questi 2 giorni di congresso ha fatto delle proposte concrete per uscire dalla crisi: chiedendo al Sindaco Alemanno e alla Giunta il massimo impegno per far ripartire l’edilizia, motore dello sviluppo. A Roma abbiamo bisogno come il pane di fermare il degrado edilizio della città , ha dichiarato Cuccello, strade, sistema fognario, marciapiedi, scuole, giardini, si tratta di un’immensa opera di recupero e restauro che dovrebbe mobilitare risorse pubbliche e dare lavoro a migliaia di persone.
Senza investimenti, non si potranno garantire ai cittadini servizi essenziali ed il 74% in meno di investimenti  in meno per la manutenzione stradale  e il 74% in meno  per la manutenzione delle scuole non sono le risposte che noi vogliamo. Siamo stanchi di una città piena di buche, di incidenti stradali per la pessima manutenzione, di scuole che cadono a pezzi e di scarsa attenzione per i lavoratori edili, sempre più vittime di incidenti a causa dei pochi controlli. Chiediamo un deciso cambio di marcia.
 L’edilizia ha bisogno di un rilancio e di sviluppo. Servono interventi urgenti, una seria programmazione a lunga scadenza. Sono 2.500 gli incidenti che in media vengono provocati dai mancati interventi di manutenzione per le buche e la risposta di Roma Capitale è stata di ridurre del 74% gli interventi, le scuole stanno crollando e anche qui si riducono del 74% gli investimenti, quindi possiamo essere ottimisti quando è questa la risposta della politica? Si avvii subito un percorso che preveda investimenti infrastrutturali e tempi più rapidi di pagamento per le imprese che a volte sono costrette ad aspettare tre anni per ricevere il giusto compenso e ad aspettare anni per poter iniziare a lavorare dopo che si è aggiudicata un bando di riqualificazione urbanistica? Ma ci rendiamo conto che il periodo non è difficile ma drammatico? Diciassettemila posti in meno in tre anni è come se si fossero chiuse  6 aziende della Fiat a Termini Imerese nel silenzio assoluto.
Tre anni fa a Roma e’ stata organizzata una grande parata di nessuna utilità : gli Stati Generali della Città: 225 progetti presentati in grande stile , una grande ed inutile lista della spesa, mentre nel frattempo a Roma manca completamente l’edilizia popolare ed in alcuni quartieri avvengono incidenti mortali di pedoni perché mancano i marciapiedi..
A Roma occorre un deciso cambio di marcia, un new deal per il settore delle costruzioni. La situazione è insostenibile:gli operai saranno costretti ad oltre 60 anni a salire sui ponteggi per guadagnare mille euro al mese, rischiando la vita. Non è assolutamente vero inoltre che gli infortuni sono in calo, Roma, insieme alla provincia, è al terzo posto per gli incidenti mortali nel settore delle costruzioni del 2012, ci vogliono controlli mirati e puntuali non sporadici. Se in media un cantiere viene controllato ogni 30 anni e più, le illegalità dilagano. La sicurezza non può essere vista come una voce flessibile che può essere tagliata quando i costi vanno ridotti e nel nostro ufficio vertenze aumentano le richieste di aiuto per corresponsioni di pagamenti mancati, impugnative di licenziamento, mancati pagamenti per indennità di malattie e di infortuni. Mentre nel 2010 il 60% delle vertenze riguardava lavoratori stranieri, ora questa percentuale è cambiata perché sono sempre di più gli italiani che si rivolgono a noi. La realtà quotidiana è fatta di migliaia di lavoratori , un esercito di operai in nero o pagati alla giornata , sfruttati da imprenditori senza scrupoli che li assumono impropriamente come lavoratori autonomi. Noi come sindacato abbiamo regalato un software al Ministero dei Lavori Pubblici per combattere le infiltrazioni criminali del settore e abbiamo creato una struttura , AMICO LAVORO, per ricollocare i lavoratori , ma come sindacato ci sentiamo soli ed abbandonati dai politici capaci solamente di fare i propri interessi e comunicati di solidarietà in caso di incidenti mortali .

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