CERMENATE, AL VIA IL CANTIERE DELLA LEGALITA’

CERMENATE, AL VIA IL CANTIERE DELLA LEGALITA’

Oggi a Cermenate al via i lavori per recuperare la villa confiscata ai boss.  Sarà sede del Centro Studi Sociali contro le mafie – Progetto San Francesco e con Jus Vitae di Padre Antonio Garau, sarà la casa delle oltre quaranta associazioni del territorio.
Alla conferenza stampa sono intervenuti in tanti, sindaci, associazioni, mondo del lavoro con il Prefetto di Como Michele Tortora, il Questore di Como Antonio Barbato e i vertici territoriali della Benemerita, Capitano Giuseppe Murano.
Con la manifestazione di oggi si sottolinea l’alleanza con il Progetto San Francesco,  con il Sindacato e gli Enti Locali per contrastare la pressione economica e culturale dei clan, oggi più grave a causa della crisi. I segretari nazionali dei bancari Giacinto Palladino della Fiba CISL, dei lavoratori delle costruzioni Salvatore Scelfo della Filca CISL, Gerardo Larghi e Leonardo Palmisano vertici della CISL di Como, Massimo Bani, Segretario Generale della Filca CISL della Toscana con il suo collega Salvatore Teresi, a capo della stessa categoria sindacale in Liguria, e molti altri dirigenti del sindacato di Polizia SIULP e di quasi tutte le federazioni sindacali a sottolineare la centralità dell’impegno a sostegno della cultura della legalità e della contrattazione sociale della responsabilità etica ed economica per rilanciare il lavoro.
Il Prefetto di Como Tortora intervenendo ha richiamato il valore sociale della partecipazione popolare alla lotta contro le mafie:  ”La giornata di oggi conferma la necessità di proseguire il cammino intrapreso di unità e di coesione culturale di tutte le forze sociali, che insieme alle forze dell’ordine e alle istituzioni della Repubblica devono consolidare un nuovo blocco sociale a difesa del lavoro  e della lealtà verso la cittadinanza.
Il radicamento nel territorio del Progetto San Francesco è indirizzato  esattamente in questa direzione di responsabilità, ed oggi aggiungiamo un’altra significativa tappa”.  Al  Prefetto ha fatto eco il Sindaco di Cermenate Mauro Roncoroni “Oggi si conferma l’affidabilità della nostra rete con al centro il Progetto San Francesco, poiché alle parole e alle proposte seguono fatti concreti come questo cantiere che a fine lavori restituirà a tutta la comunità civile un bene comune e non un bene confiscato. Come Amministrazione di  Cermenate chiediamo al Progetto San Francesco di essere ancora nostri alleati e partner per costruire la rete civica dei beni confiscati della Provincia di Como, per rendere tangibile il valore della lotta alle mafie.
Questa sarà la casa delle associazioni e del territorio, un incubatore sociale per le proposte e per la formazione necessaria per tutti noi e per i nostri figli”. Battista Villa, presidente del Centro Studi Sociali contro le mafie Progetto San Francesco richiama l’urgenza di un nuovo modello sociale “la crisi ci impone un cambio di passo, rafforzando le proposte che sviluppino la coesione del mondo del lavoro, attraverso una bilateralità allargata, e quindi un nuovo modello sociale, piú giusto e sostenibile”, così come ha sottolineato Salvatore Scelfo, della segreteria nazionale del sindacato Filca CISL “occorre infatti riscrivere le regole per salvaguardare la qualità del lavoro, soprattutto in un settore come quello dell’industria delle costruzioni, a partire da strumenti come le white list o la patente a punti, così da ricostruire in sicurezza il diritto di concorrenza leale fondamentale per lo sviluppo del lavoro e dell’economia”.
Estremamente importante la presenza e il ruolo dei partner del Progetto San Francesco sul territorio come Ance Como e CNA Como, “Le costruzioni possono essere rifugio oscuro delle imprese malavitose e noi, come associazione e come imprenditori perbene, dobbiamo opporci con tutte le forze per salvaguardare la nostra storia e per una questione ben più ampia come il bene comune” così Enrico Bìanchi vicepresidente dell’Ance comasco, presente insieme al direttore dell’Associazione dei costruttori Ferrario, mentre il presidente Benati del CNA ha richiamato il ruolo di sentinelle civili delle associazioni imprenditoriali “noi non abbiamo mai abbassato la guardia contro i rischi dei ricatti mafiosi, ma adesso serve reagire, a partire dal sostegno a progetti come questo”.
Urgente anche il sostegno alle imprese e alle associazioni attraverso una nuova cultura bancaria: “serve un nuovo patto tra istituti bancari e territorio, etico e fortemente innovativo, recuperando la filiera sociale del credito soprattutto oggi, indeboliti dalla crisi e dagli scandali internazionali” così Giacinto Palladino segretario nazionale della Fiba CISL, il sindacato dei bancari e dei lavoratori delle assicurazioni. Tra i molti presenti una troupe composta da studenti del master in Giornalismo dello IULM di Milano, nucleo di una futura redazione del Centro Studi Sociali contro le mafie.
Da tempo anche la CISL lariana è partner e laboratorio sociale del Progetto San Francesco, sperimentando diverse forme e strategie “il sindacato deve essere il luogo dove far incontrare le migliori energie della comunità, così da sviluppare progetti e servizi a sostegno dei lavoratori e anche del valore della famiglia, della concorrenza leale e dei diritti umani, con la crisi questo diventa urgente per trovare le risposte ai tanti bisogni ed emergenze” dichiara Gerardo Larghi, segretario generale della CISL comasca.
“Oggi nasce, in poche parole e con tanta buona volontà, il primo patto popolare contro le mafie e questo risulta essere il migliore ed umile contributo verso la realizzazione del pool sociale antimafia ispirato da Nino Caponnetto, storico capo del pool palermitano” conclude Alessandro de Lisi direttore del Centro Studi Sociali contro le mafie Progetto San Francesco

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