Una provincia per anni dimenticata e calpestata nella propria dignità. Bisogna rialzare la testa. Ecco, perché, diventa determinante estendere la zona franca di Caltanissetta alla provincia di Enna. Questo il monito lanciato dal neo segretario generale Filca Cisl Enna, Francesco Iudici, dal segretario generale Filca Sicilia, Santino Barbera e dal segretario generale Ust Cisl Enna, Tommaso Guarino, durante i lavori del Consiglio Generale della Filca Cisl Enna che ha eletto Francesco Iudici al timone della Federazione del settore delle costruzioni.
La crisi negli ultimi anni ha acuito maggiormente il dramma di centinaia di famiglie che vivono in uno stato di povertà aggravato a volte dalla solitudine e dall’abbandono sociale. La provincia di Enna è ultima in tutto: bisogna invertire la rotta traghettando il territorio verso approdi più sicuri.
Ecco, perché, la zona franca diventa una proposta concreta per fare rifiatare la provincia attraendo nuovi investimenti. Per mezzo della zona franca sarà possibile concentrare programmi di defiscalizzazione per la creazione di piccole e micro imprese capaci di determinare nuova occupazione: la crescita del tessuto socio-economico si crea attraverso il lavoro produttivo e non con l’assistenzialismo senza frontiere.
L’intento è quello di favorire lo sviluppo economico e sociale di un’area caratterizzata dal disagio sociale, economico ed occupazionale e con potenzialità di sviluppo inespresse. La provincia di Enna non può rinunciarci, deve rialzare la testa. E’ un compito arduo, ma non difficile. Incalzeremo gli attori sociali del territorio e le istituzioni presenti affinché questa landa di trincea possa favorire l’insediamento di nuove attività produttive. Nell’immediato, però, occorre rimettere in marcia il ciclo virtuoso dell’edilizia: riqualificazione dei centri storici, la messa in sicurezza degli edifici scolastici e del territorio perché si sgretola facilmente anche con piogge leggere.
Il tema delle infrastrutture resta il nodo cruciale di questa fetta di Sicilia: la Nord Sud “Santo Stefano di Camastra-Gela” (tanto agognata da circa quarant’anni) è ancora una chimera, la strada statale 640 Agrigento-Caltanissetta (con tanto di posa della prima pietra il 16 aprile scorso), strategica per la viabilità regionale, è finora caratterizzata dalla richiesta di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria. Il processo di sviluppo e di cambiamento si determina con una lotta senza confine al lavoro nero ed irregolare, perché la legalità contrattuale, la legalità contributiva, diventino regole di vita quotidiana e non parole per simposi più o meno noiosi e petulanti solo per strappare applausi a scena aperta. Non si può tollerare, infatti, la cresta sulla busta paga del lavoratore, è’ assolutamente inammissibile: devono essere espulse dal ciclo produttivo le aziende che esercitano una vera e propria estorsione ai danni del lavoratore. Un settore legale assicura garanzie al lavoratore e alle imprese sane.
Occorre un salto culturale in avanti perché non può ancora prevalere la logica del più furbo non solo nel campo industriale, ma anche in politica. La corruzione determina l’abolizione di servizi e sistemi che si risolvono in una negazione dei diritti previsti dalla Costituzione. Un basso livello di trasparenza completa l’opera, aggravando i guasti. La lezione del corpo elettorale del 28 ottobre rimarrà indelebile: è rimasto a casa il voto strutturato quello che faceva da collante tra il candidato e l’elettore. Prima l’aspirante onorevole prometteva prebende ad amici e parenti, oggi non ha più nulla da promettere: i rubinetti dei soldi pubblici sono asciutti, non erogano più denaro.