SALERNO, LE “RONDE” SINDACALI GARANTIRANNO LA LEGALITA’ NEI CANTIERI

SALERNO, LE “RONDE” SINDACALI GARANTIRANNO LA LEGALITA’ NEI CANTIERI

Legalità sui cantieri, si parte con le ronde. Vittorio Cifone, Michele Vecchio e Giovanni Basso sono i nomi dei tre morti sul lavoro nei primi dieci giorni di giugno nella provincia di Salerno. Troppi. Ed ecco che i sindacati dicono basta e partono con la loro iniziativa di  monitoraggio territoriale e denuncia. Ieri, presso la sede della Cgil, Luigi Ciancio (Feneal Uil), Luigi Adinolfi (Fillea Cgil) e Ferdinando De Blasio (Filca Cisl) hanno presentato il progetto che partirà proprio oggi: delle task force, composte da tre uomini (componenti di ognuno dei tre sindacati), che effettueranno dei veri e propri blitz all’interno dei cantieri della provincia di Salerno per contrastare quelli che sono i problemi atavici che attanagliano il settore edile. Accompagnati da uomini del nucleo di polizia locale di ogni Comune interessato, proveranno ad arginare i fenomeni illegali che caratterizzano gran parte dei cantieri. Tutto sarà passato al vaglio: il possesso della Dia e del Durc, i permessi a costruire, il numero di lavoratori impiegati in ogni singolo cantiere, quanti sono in regola e quanti non lo sono. Insomma, nulla sfuggirà alla squadra di tecnici che entrerà nei cantieri salernitani. Lo scopo è quello di contrastare i fenomeni del lavoro nero, della mancanza di sicurezza, il malaffare, l’evasione fiscale e contributiva e la devastazione del territorio. I risultati di ogni visita verranno poi riassunti in un report settimanale, fino ad essere poi racchiusi in una grande banca dati a disposizione di tutti. L’iniziativa delle tre sigle sindacali suona tanto di provocazione, una sorta di campanello d’allarma affinché si alzi la soglia d’attenzione nei confronti di queste problematiche.
«Non intendiamo sostituire gli organi preposti – dicono i tre – ma solo stimolare le istituzioni e in primo luogo e le stazioni appaltanti e committenti, che attraverso i preposti alla sicurezza e i direttori dei lavori potrebbero limitare il malcostume imperante del settore. Secondo noi basterebbe una dose minima di volontà e di buon senso per contrastare il malaffare».

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