Un altro modello di sviluppo è dunque possibile e il messaggio arriverà chiaro e forte a Rio 20, la conferenza delle Nazioni Unite sulla crescita sostenibile in programma in Brasile dal 20 al 22 giugno. La nona edizione di Terra Futura, la kermesse internazionale sulle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale, ha infatti passato in rassegna tutti i principali problemi dell’attuale modello economico per proporre, parallelamente, idee e soluzioni concretamente applicabili per una crescita equa e sostenibile basata sull’occupazione di qualità. Le cosiddette buone pratiche hanno dunque rappresentato una parte importante della manifestazione con l’obiettivo di rendere evidente come le discussioni e i dibattiti possano portare a risultati veloci e tangibili. Un approccio premiante, come dimostrano l’esposizione mediatica e le circa centomila persone che hanno visitato la Fortezza da Basso di Firenze per partecipare all’ evento.
Una partecipazione attiva che dimostra la vicinanza del pubblico ai temi di maggiore attualità discussi a Terra Futura. In primo luogo quello del lavoro, tema al quale è stata dedicata l’intera manifestazione. E sono proprio i temi dell’occupazione, dell’ equità, del welfare e della legalità ad avere attratto maggiormente l’attenzione dei partecipanti come dimostra l’enorme flusso di gente che ha visitato lo stand della Cisl. Lo spazio del sindacato di via Po ha rappresentato dunque un vero punto di riferimento all’interno dell’area espositiva di Terra Futura. Le iniziative seminariali organizzate da Cisl Scuola, Fai,Fiba, Filca, Fim ed Fnp hanno contato sulla partecipazione di moltissime persone, dai bambini delle scuole primarie ai ragazzi delle secondarie, dai lavoratori ai pensionati.
Le buone pratiche hanno rappresentato il cuore dell’attività del sindacato a Terra Futura. Sette steli in ferro riciclato, con il racconto inciso di altrettante storie di successo e di speranza, hanno fornito una suggestiva cornice alla piazza cislina. Una vera stonehenge del lavoro, dove hanno trovato spazio le storie di Teresa Timpano, che combatte la ‘ndrangheta a teatro, Antonio Natali, direttore della Galleria degli Uffizi testimone dell’attentato di via dei Georgofili, Giuseppe Pignatone, procuratore capo della Repubblica che nel 2006 ha catturato il boss Bernardo Provenza no e ha consegnato alla giustizia centinaia di uomini della ‘ndrangheta, Nuova Cucina Organizzata, un ristorante nato per dare lavoro a giovani, donne e persone svantaggiate nella terra della Camorra, il Consorzio Goel, che combatte le mafie per creare sviluppo sociale ed economico nella Locride, il Sipario, un arcipelago di cooperative dove i soci sono tutti giovani donne e uomini colpiti da handicap fisico e psichico,Vincenzo Conticello, un imprenditore che ha raggiunto il successo dopo aver detto no ai ricatti della mafia. A fianco delle storie dei singoli individui e delle associazioni ci sono però anche le buone pratiche dello stesso sindacato.
Il Progetto San Francesco, promosso dalla Cisl, ha dato vita al primo centro europeo di studi sociali di alta formazione contro le mafie nato con lo scopo di intercettare inanticipo i rischi per i lavoratori derivanti dalle attività mafiose. Il centro, che ha sede in una villa confiscata alle cosche nel cuore della produt *** tiva Brianza, è stato pensato come una piattaforma dove rinforzare le relazioni istituzionali dei sindacati con le prefetture, le Questure e i differenti uffici del Governo del territorio coinvolti nella prevenzione e nella sicurezza dei luoghi di lavoro, nel welfare territoriale, nelle scelte di politiche dello sviluppo. La lotta alla mafia awiene anche attraverso le campagne di informazione e di mobilitazione. Terra Futura ha rappresentato la cornice ideale per il lancio della campagna “Ricicliamoli” per chiedere che il 35% dei soldi confiscati ai mafiosi e il 21% dei capitali recuperati dalla lotta all’evasione vadano a sostegno di famiglie, lavoratori e imprese in difficoltà e per una rete di microcredito sociale.