Venerdi prossimo il mondo delle costruzioni bolognese si ferma per tutta la giornata per lo sciopero generale proclamato dai sindacati di categoria Filca-Cisl, Feneal-Uil e Fillea-Cgil. La mobilitazione, come si legge in un comunicato unitario, “è stata indetta per una rapida e positiva conclusione delle vertenze per il rinnovo dei Contratti Provinciali scaduti il 31 dicembre 2010. Dopo diversi incontri – scrivono i sindacati – le Segreterie Provinciali e le delegazioni trattanti di Feneal- Uil Filca-Cisl e Fillea-Cgil del territorio di Bologna hanno dovuto prendere atto della impossibilità di raggiungere una intesa con gli imprenditori che continuano a sostenere posizioni di chiusura su punti qualificanti e fondamentali della piattaforma, importanti sia per il settore nel suo complesso che per la dignità dei lavoratori, quali:
• il diritto ad avere salari mensili, come da contratto nazionale, compatibili con la situazione di mercato, legati alla produttività.
• La rivalutazione di indennità e prestazioni che hanno subito una considerevole perdita di valore.
• La costruzione di un sistema di qualificazione del settore edile che possa garantire maggiore regolarità e soprattutto sicurezza all’interno dei cantieri edili.
• Lancio di una iniziativa comune sul tema degli investimenti pubblici per l’avvio delle opere già pianificate in Provincia favorendo lo sviluppo delle imprese regolari impegnate sul territorio.
Unitamente ai temi che hanno indotto Feneal Filca e Fillea a manifestare il 3 marzo scorso quali:
• Modifica del sistema pensionistico e tutela dei lavoratori usurati
• Misure per il rilancio dell’edilizia con lo sblocco selettivo del patto di stabilità
• Trasparenza e regolarità del mercato del lavoro
Non ci sono ad oggi risposte conclusive e soddisfacenti sui punti della nostra Piattaforma. Non è più accettabile questa politica degli imprenditori bolognesi che, contrariamente a quanto sta avvenendo nel resto d’Italia,dove una imprenditoria rispettosa delle regole contrattuali firma accordi con il sindacato dei lavoratori per governare la crisi, in questo territorio, subisce la crisi senza alcuna capacità di reazione negando diritti e salario ad una categoria di lavoratori che paga quotidianamente un prezzo elevato per la irregolarità e la mancata sicurezza”.
I sindacati invitano quindi i lavoratori a partecipare allo sciopero e al presidio che si terrà davanti alla sede di AnceBologna sita in via Zaccherini Alvisi 20 Bologna, a partire dalle ore 8,30.
Sui motivi della protesta interviene Cristina Raghitta, segretario generale della Filca-Cisl bolognese: “L’atteggiamento dilatorio della controparte imprenditoriale ci impone oggi, a 18 mesi dalla presentazione della piattaforma per il rinnovo dell’integrativo provinciale, di proclamare otto ore di sciopero degli edili della provincia di Bologna per determinare la ripresa delle trattative per il rinnovo dell’integrativo provinciale. È inaccettabile la preclusione finora dimostrata a trattare nel merito sui temi demandati dal contratto nazionale alla contrattazione di secondo livello; temi non solo salariali ma anche e soprattutto qualificanti punti normativi necessari per affrontare il difficile momento di crisi che anche in provincia ha prodotto un drastico ridimensionamento del settore con la perdita di 6.000 posti di lavoro e la riduzione del 15% delle aziende nell’arco di un biennio”.
“L’indisponibilità a trattare – conclude Raghitta – palesa la volontà delle controparti di bypassare la tornata della contrattazione territoriale privando i lavoratori di un diritto acquisito; sono queste le ragioni che ci hanno indotto a chiamare la categoria a una forte mobilitazione per la giornata di venerdi 11 maggio”.