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NOVEM CAR, ASSEMBLEA CON I POLITICI

NOVEM CAR, ASSEMBLEA CON I POLITICI

Sui cancelli (e non dentro l’azienda vista la contrarietà della Direzione) si è svolta ieri l’assemblea dei lavoratori della Novem  CarInteriorDesignspadiBagnatica,dove,loricordiamoancoraunavolta,in117sonoinmobilitàsuunorganicodi289.E stata, tuttavia, un’assemblea particolare, a cui erano invitati i rappresentanti del mondo della politica in provincia, gli eletti orobici ai Consigli provinciale, regionale e in Parlamento.Eranopresenti i segretari provinciali di partito Gino Gelmi di SEL, Francesco De Lucia del PSI, Nicola Gritti dell’UDC, Francesco Macario di Rifondazione Comunista, Gabriele Riva del PD e  Genelli Partito dei CARC; il Consigliere provinciale Matteo Rossi del PD, il Consigliere regionale Mario Barboni sempre del PD e i parlamentari Savino Pezzotta dell’UDC, Giovanni Sanga del PD, Giacomo Succhi della Lega Nord.
Proprio per manifestare il disappunto per non aver potuto tenere l’assemblea coi politici all’interno dell’azienda, RSU e organizzazioni sindacali avevano proclamato2oredisciopero:ladesioneèstataaltissima,circail98%deilavoratorihaincrociatolebraccia.
“Oggi la politica orobica ha fatto un bagno di umiltà, perché ha incontrato sui cancelli dell’azienda gente che vive con 1.000 euro al mese e sta lottando con tutte le forze per difendere il proprio posto di lavoro” hanno commentato IvanComottidellaFILLEA-CGILeGabrieleMazzolenidellaFILCA-CISLdiBergamo.“A dispetto di chi critica l’interlocuzione tra mondo del lavoro e mondo politico, la politica rimane per le RSU e per le organizzazioni sindacali lo strumento democratico per risolvere i problemi, da affrontare tutti insieme, perché se li si risolve individualmente capiterà sempre che chi ha la fortuna di disporre di più mezzi troverà una soluzione e sarà più forte, mentre gli altri subiranno sempre le situazioni, senza protezioni sociali. I rappresentanti della politica orobica si sono dichiarati disponibili a qualsiasi confronto di qualsiasi livello istituzionale affinché, una volta trovato un accordo sindacale, si ratifichi nelle varie sedi istituzionali con l’obiettivo primario che la multinazionale non abbandoni l’Italia”

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