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RINVIO ACCORDO MOBILE IMBOTTITO, INSORGE LA FILCA

RINVIO ACCORDO MOBILE IMBOTTITO, INSORGE LA FILCA

Il distretto del mobile imbottito dell’area murgiana può aspettare. Incurante della gravissima crisi che sta colpendo il territorio, a cavallo tra la Puglia e la Basilicata, il Ministero dello Sviluppo Economico ha rinviato l’incontro in programma oggi, che avrebbe formalizzato l’Accordo di programma per il comparto, motivandolo con l’annuncio del ministro Passera di rivedere il sistema degli incentivi alle imprese. Per la convocazione dell’incontro si dovrà aspettare il varo della riforma. Una decisione arrivata via fax 48 ore prima dell’incontro stesso e che ha suscitato un vespaio di polemiche: “Questo rinvio è semplicemente vergognoso”, ha dichiarato Paolo Acciai, segretario della Filca-Cisl nazionale. “Il governo dovrebbe pensare a ricollocare i lavoratori piuttosto che a licenziarli, come sta facendo con l’articolo 18. Aspettare il varo della riforma prima di riconvocare la riunione vuol dire perdere altre settimane, forse mesi preziosi. Ci sono migliaia di lavoratori in situazioni disperate, e nonostante le regioni interessate, Puglia e Basilicata, abbiano già annunciato lo stanziamento di milioni di euro per il settore, si aspettano i tempi biblici del ministero: prima la lunga vacatio seguente alle dimissioni di Scajola, poi la parentesi di Romani e ora questo incredibile rinvio. Il ministero si assuma tutte le responsabilità di questa scelta, che la Filca-Cisl contesta con fermezza e forte disappunto”.

Reazioni piccate anche dai territori interessati: Enzo Gallo, segretario generale della Filca-Cisl Puglia, stigmatizza il comportamento del Mise, ” che blocca ancora una volta l’economia pugliese del mobile imbottito senza pensare minimamente alle oltre mille aziende chiuse e agli ottomila lavoratori in cassa integrazione straordinaria”. Per Gallo “la decisione del ministro Passera di rivedere gli incentivi alle imprese non può fermare lo sviluppo di una regione. Deve essere chiaro alle Istituzioni – ha aggiunto- che l’accordo di programma dell’area murgiana è uno strumento importantissimo per non far morire il made in Italy”.

Non nasconde la propria rabbia anche Michele La Torre, segretario generale della Filca lucana: “questo ulteriore rinvio è una vera offesa per i lavoratori impegnati nel comparto, che avevano riposto grosse speranze nell’accordo e che se lo vedono sfuggire nuovamente, a poche ore dalla sua sottoscrizione. Si sta giocando sulla pelle e la disperazione dei lavoratori – ha concluso – e continuare su questa strada non solo non ci porta alla soluzione del problema ma contribuisce a peggiorare una situazione già drammatica”.

Nel corso del TgCisl del 14 marzo Paolo Acciai è intervenuto in collegamento telefonico sulla vicenda.
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