Incrementare le misure di contrasto ai tentativi di infiltrazione mafiosa anche nel settore dell’edilizia privata, dematerializzare gli adempimenti, migliorare lo scambio di informazioni tra le pubbliche amministrazioni per garantire una maggiore efficacia dei controlli, utilizzando appositi indicatori di anomalia degli appalti. Sono questi, in sintesi, alcuni dei principali obiettivi contenuti nel Protocollo di intesa sottoscritto a Rimini alla presenza del Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, dal Presidente della Regione Vasco Errani e da tutti i Prefetti dell’Emilia-Romagna. Il Protocollo, che ha durata di due anni, va a completare l’attuazione della legge regionale 11 del 2010 che ha introdotto disposizioni per la promozione della legalità e della semplificazione nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata.
Con esso le Prefetture si impegnano a considerare, tra i soggetti legittimati a richiedere la documentazione antimafia, anche le imprese affidatarie ed esecutrici di lavori per i quali è rilasciato dai Comuni il permesso di costruire nel settore dell’edilizia privata. In caso di costruzioni di rilevante entità economica, il Protocollo intensifica i controlli (non solo la comunicazione ma anche l’informativa) antimafia, coinvolgendo l’Anci Emilia- Romagna nella definizione di ambiti e modalità di svolgimento delle verifiche stesse.
La Regione si impegna a richiedere al Prefetto competente le informative antimafia per le imprese che intendono partecipare ai bandi della Regione che concedono finanziamenti e/o contributi per la realizzazione di opere. Nel caso in cui la società o l’impresa abbia sede legale in altra regione, la Regione Emilia-Romagna inoltrerà la richiesta di informazioni alla Prefettura-UTG competente per territorio, segnalando che la stessa è effettuata in attuazione di questo Protocollo. Se a carico delle ditte richiedenti dovessero emergere elementi relativi a tentativi di infiltrazione mafiosa, la Regione procederà all’esclusione di tali soggetti dai finanziamenti.
Tra gli effetti del documento di intesa vi è anche un’ulteriore qualificazione delle stazioni appaltanti e degli operatori economici, nonché una maggiore semplificazione e dematerializzazione dei procedimenti e degli adempimenti per potenziare i controlli sugli appalti dell’edilizia privata, ad esempio: le certificazioni antimafia, i modelli Gap e G118 per i subappalti e subforniture, inviati dalle stazioni appaltanti alle Prefetture.
“Si tratta di un accordo molto importante per il settore – afferma Ciro Donnarumma, segretario generale della Filca-cisl Emilia Romagna – perché sia la legge che il protocollo intervengono sul privato. Fino ad oggi, invece, quasi tutta la legislazione sugli appalti era riferita al settore pubblico. Attraverso il protocollo, l’ultimo atto di un percorso concordato con sindacati e associazioni datoriali, si interviene in una regione come la nostra, dove anche grazie alle indagini fatte dalla magistratura si è scoperta una grande presenza di illegalità in aziende dell’edilizia”.
“Il protocollo ha quindi il merito di tutelare le imprese sane ed è di fondamentale importanza per la diffusione della legalità nel settore, già alle prese con una crisi senza precedenti: in Emilia Romagna – conclude Donnarumma – l’edilizia ha perso 9mila addetti nel 2011, oltre 30mila negli ultimi tre anni”.