Un sistema viario che consenta di superare il traffico cittadino per giungere all’aeroporto, la cosiddetta tangenziale interna, il completamento del nodo ferroviario di Palermo, un collegamento su rotaie con Catania che sia più rapido, investimenti per le infrastrutture turistiche come quelle congressuali che possano diventare attrattiva per gli organizza-ton di eventi. Ma non solo, il superamento degli intoppi burocratici che stanno rallentando i lavori sul raddoppio ferroviario Fiume-torto-Cefalù e che hanno fermato quelli sulla rete ferroviaria Palermo-Agrigento. Gli interventi, i vuoti di progettazione e di finanziamenti sono tanti, e ciò che davvero serve alla città di Palermo per colmare il gap infrastrutturale e una seria programmazione.
“Palermo non può più attendere la realizzazione della tangenziale interna, è un opera fondamentale, troppi i ritardi che è necessario superare subito per garantire ai cittadini un sistema viario che sia congruo alle loro esigenze” afferma il segretario generale della Cisl di Palermo Mimmo Milazzo. Unico passo in avanti lo scorso anno è stata la firma di un protocollo fra Comune di Palermo, Provincia, e Anas per la costituzione di un tavolo tecnico per la progettazione e per il reperimento delle risorse. “Palermo deve puntare inoltre – aggiunge Milazzo – su un polo fieristico che sia in grado, insieme alle caratteristiche climatiche proprie della città, di attrarre il turismo congressuale. A questo scopo è necessario rivalorizzare l’area abbandonata della Fiera del Mediterraneo con una logistica più consona allo scopo, e al tempo stesso potenziare i trasporti. Senza infrastrutture non c’è sistema economico che tenga”.
Fra le grandi incompiute, c’è la velocizzazione della tratta ferroviaria Palermo Agrigento, un cantiere che occupava 90 persone che si è fermato nel 2008, per via del fallimento dell’azienda che si era aggiudicata l’appalto, ma non solo. Fermi anche i lavori del raddoppio ferroviario Cefalù-Fiumetorto-Castelbuono, per via di un contenzioso economico fra la committente Rfi e la ditta Cefalù 20, che ha ottenuto l’appalto per la realizzazione del doppio binario lungo 32 chilometri. “E’ un progetto strategico – spiega Salvatore Scelfo Segretario Filca Cisl Palermo – è assolutamente necessario andare avanti con la sua realizzazione e completare i lavori. Oltre al peso della vertenza che colpisce un centinaio di lavoratori già in cassa integrazione, il sistema di collegamento di Palermo non può perdere l’opera che di fatto completa il famoso asse Berlino e Palermo”.
Ma il rischio blocco per contenziosi economici potrebbe estendersi anche ad altre opere cruciali per la città , come il tram, il nodo di Palermo di cui è parte integrante il passante ferroviario. Si tratta del progetto di una rete di trasporto pubblico basata sul potenziamento del servizio ferroviario metropolitano, collegato e integrato con linee tram, bus e parcheggi di interscambio. Uno degli assi portanti di questa trasformazione è proprio il passante ferroviario, che attraverserà Palermo e la sua area metropolitana, da Cefalù all’aeroporto di Punta Raisi. Rischiano il blocco anche i lavori per il tram, un’opera da 200 milioni di euro, la consegna era prevista per quest’anno, ma già una proroga sposta i termini al 2013. La ditta avanzadal comune 22 milioni di euro da ben 11 mesi. “Non possiamo permetterlo – spiega Domenico Perrone segretario Fit Cisl Palermo – sono opere che migliorano e completano la vivibilità e il sistema di collegamenti della città, chiediamo dunque un tavolo per scongiurare sin da subito ilpossibile blocco dei lavori, e salvaguardare i posti di lavoro legati ai cantieri già avviati”.
(da Conquiste del Lavoro)