Sono in fibrillazione i sindacati edili Filca-Cisl, Feneal-Uil e Fillea-Cgil di Siracusa per la delicata situazione nella quale si trovano alcuni lavoratori impegnati negli appalti generici all’interno del polo industriale di Priolo Gargallo. L’impresa subentrata recentemente, infatti, e responsabile della manutenzione generica che si fa ogni tre anni, non intende rinnovare il contratto ad 8 degli 11 addetti, interrompendo così una prassi che si ripeteva da tempo.
“Quando sono scaduti i contratti di manutenzione – spiega Paolo Gallo, segretario generale della Filca siracusana – abbiamo avanzato una richiesta ben precisa, vale a dire il passaggio dei lavoratori dalla vecchia ditta alla nuova. Si tratta di una sorta di automatismo sempre accaduto in passato; questa volta, pur di evitare problemi viste le premesse tutt’altro che positive, abbiamo anche manifestato la nostra disponibilità alla stipula di contratti a tempo determinato. Purtroppo non è servito a nulla, perché per tre degli 11 lavoratori non c’è stato il rinnovo del contratto, e per quelli assunti a tempo determinato c’è stato anche un abbassamento delle qualifiche e delle professionalità, dopo 30 anni di lavoro”.
Questa mattina i sindacati hanno avuto un primo incontro interlocutorio con la committenza, a cui ne seguirà un altro mercoledì presso l’Osservatorio permanente, alla presenza dei responsabili delle imprese e delle associazioni industriali. “Su una cosa – prosegue Gallo – l’azienda sembra irremovibile: sarà impossibile assumere più di 8 unità, e quindi la soluzione prospettata è quella di tenere sempre tre lavoratori fuori a rotazione. Una prospettiva che respingiamo con forza, richiamando la committenza al rispetto della legalità”. Oggi era in programma un nuovo presidio simbolico di sensibilizzazione, da parte dei lavoratori edili dell’indotto, all’ingresso della raffineria Isab. Ma il maltempo ha indotto a trasformare la mobilitazione in un volantinaggio. A prescindere dagli sviluppi della vicenda, il segretario generale della Filca di Siracusa non nasconde la propria amarezza: “Stiamo assistendo ad una vera mortificazione del lavoratore. Negli anni passati il polo industriale ha dato dignità a migliaia di lavoratori e assicurato serenità economica a migliaia di famiglie. Oggi si subiscono condizioni contrattuali pessime e poco dignitose, ed è per questo che come sindacati chiediamo il rispetto degli accordi, la regolarità dei contratti applicati, la sicurezza attraverso la salvaguardia delle professionalità acquisite nel tempo”.