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CRISI EDILIZIA, A RAGUSA SINDACATI UNITI PER IL RILANCIO DEL SETTORE

CRISI EDILIZIA, A RAGUSA SINDACATI UNITI PER IL RILANCIO DEL SETTORE

Un momento della conferenza stampa – click per ingrandire

Di seguito un comunicato stampa unitario di Filca, Feneal e Fillea.

E’ un bilancio di guerra, di numeri, di occasioni mancate, di rapporti con le controparti quello che i segretari provinciali generali della Filca-CISL, Luca Gintili, della Feneal-UIL Niccolò Spadaccino e della Fillea-CGIL, Paolo Aquila,  hanno tracciato, presente lo stato maggiore delle segreterie confederali del comparto, davanti alla stampa convocata nella sede della Cgil di Ragusa, per raccontare di un mancato rinnovo del contratto provinciale di comparto con un’ Ance che mentre solidarizza e condivide con il sindacato le grandi battaglie sulle infrastrutture non firma, senza alcun motivo apparente e con un silenzio assordante, l’accordo sul contratto, quale unico strumento di crescita e non solo salariale, di una crisi del settore edile che dal 2008 si è mangiato il 40% degli occupati perdendo 2400 posti di lavoro.
Il comparto continua a chiedere mobilità e che presenta il conto licenziando decine di unità per crisi di commesse, accade alla SICEP, alla Tidona Prefabbricati, alla CP System (aziende di produzione di prefabbricati) e altrove ancora; di un ritardo, inspiegabile, per la realizzazione di infrastrutture ( il lotto 6,7,8 dell’autostrada Siracusa-Gela, e la superstrada Ragusa- Catania) che finanziate e lì lì per andare in appalto: da sole valgono un’ occupazione di oltre 4500 unità tra diretto ed indotto per almeno cinque anni di lavoro.
Sul patrimonio di una crisi crescente le federazioni sindacali di categoria fanno squadra e con una coesione, mai vista prima d’ora, si preparano alla lotta: martedì 7 febbraio p.v. ci sarà un sit permanente davanti alla sede dell’Ance per la firma del contratto (6% di aumento salariale, potenziamento di mensa e trasporti tra le altre cose) e il 18 febbraio programmano una dimostrazione farsa che se vista nella drammaticità del contesto ha un valore di serietà assai consistente: la Fillea, la Filca e la Feneal si porteranno insieme ai lavoratori del comparto(occupati e disoccupati), i sindaci dei comuni interessati al terminal dell’autostrada Siracusa – Gela, ovvero a Rosolini per inaugurare, con una forbice che non riesce a tagliare il nastro, i lotti 6,7 e 8 invisibili perché inesistenti. Una provocazione e un atto di accusa soprattutto alla politica, ai governi che su questo tema hanno troppo tergiversato: quasi quaranta anni.
L’analisi va al di là con gli enti locali in crisi: La Fillea, la Filca e la Feneal hanno deciso di mobilitarsi in ogni comune chiamando a raccolta i propri soci per organizzare momenti di protesta e di confronto al fine di vigilare e monitorare le siituazioni spronando le stazioni appaltanti sulla realizzazione di micro opere pubbliche e sulla cantierizzazione immediata di quei lavori che hannogia copertura finanziaria utili a smuovere il mercato e il settore.
Alla Provincia regionale si chiederà di accellerare tutte le procedure per impegnare i fondi ex Insicem, all’interno dei quali ci sono le realizzazioni di due strade di collegamento con il porto di pozzallo e l’aeroporto di comiso, perchè sarebbe eccessivo subire oltre che il danno la beffa: i fondi ex Insicem dovevano attrarre cofinanziamenti regionali e nazionali tali da produrre un investimento per un totale di 273mln di €, cosa di questi tempi realmente impossibile, ed al contempo temiamo che lo scioglimento dell’ente provincia possa far perdere anche le risorse disponibili (circa 30 mln di €) in mille rivoli senza poter incidere nello sviluppo della nostra economia.
“La situazione in atto, commentano Aquila, Gintili e Spadaccino, è di una gravità senza precedenti. Tutti insieme e con rinato vigore porteremo avanti la vertenza che i direttivi hanno insieme individuato con iniziative e proposte che tendono a rimuovere gli ostacoli che sino adesso hanno provocato questo stato di cose. Vi sono tutte le condizioni, reali e potenziali, per un rilancio del settore. Ci muoveremo nelle consapevolezza di poter dare un corso positivo alle nostre rivendicazioni.”

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