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INCIDENTE IN UN CANTIERE DELLA BREBEMI, MUORE UN LAVORATORE ALBANESE DI 48 ANNI

INCIDENTE IN UN CANTIERE DELLA BREBEMI, MUORE UN LAVORATORE ALBANESE DI 48 ANNI

Morto sul colpo, investito da un cassero precipitato dalla gru che lo stava sollevando: Sherbet Bashmeta, operaio di 48 anni, di origine albanese, ha perso la vita ieri lavorando nel cantiere per la costruzione dell’autostrada Brebemi, all’altezza dello svincolo per raggiungere quello che sarà il casello autostradale di Calcio. L’area è denominata ingresso 12.
Il lavoratore risulta iscritto alla Cassa Edile come dipendente Sicos, società con sede a Milano, al lavoro sulla Brebemi attraverso un subappalto dalla Cavalleri di Bergamo.

“Mai dall’inizio dei lavori dell’autostrada abbiamo registrato un infortunio mortale, mai un lavoratore aveva perso la vita in questo grande cantiere” ha commentato Angelo Chiari segretario generale della FILLEA-CGIL provinciale. “Tutta la nostra solidarietà oggi va alla famiglia del lavoratore. Assisteremo e tuteleremo i famigliari durante l’avanzamento delle indagini. Quello che oggi chiediamo è anche che venga applicato fino in fondo quanto previsto dall’ipotesi di accordo quadro sulla contrattazione di anticipo siglato nel maggio 2010 sui temi della formazione e della sicurezza: quell’accordo porta le firme dei tre sindacati di categoria regionali e provinciali ma non è ancora stato attuato perché mancano le firme (e dunque l’approvazione) delle Ance territoriali che sollecitiamo da tempo. Le firme mancanti non permettono di dare l’avvio, con il coinvolgimento degli enti bilaterali, a corsi di formazione, vigilanza, controllo”.

“ Dobbiamo ancora una volta registrare un infortunio mortale nel settore edile” ha aggiunto poco fa Gianluigi Brignoli della segreteria FILCA-CISL di Bergamo. “Riteniamo fondamentali e parti integranti della tutela dei lavoratori il tema della sicurezza e quello della formazione, soprattutto in cantieri di grandi dimensioni come questo di Brebemi. Riteniamo opportuno che venga convocato un tavolo di confronto fra le tre organizzazioni sindacali di categoria insieme con CGIL, CISL e UIL territoriali, affinché si mettano in campo, coinvolgendo i nostri enti paritetici, azioni efficaci di formazione ai lavoratori”.

“ E’ necessario, oggi ancor più di ieri, in questa fase di crisi economica, riportare al centro del dibattito pubblico la tematica della sicurezza sul lavoro” ha detto Mario Colleoni, segretario organizzativo della FENEAL-UIL provinciale. “Sicuramente fondamentale è esprimere solidarietà ai familiari delle vittime sul lavoro, ma ancor più necessario è esigere che la formazione in materia di sicurezza diventi una condizione imprescindibile per ogni singolo lavoratore. Così come pretendere controlli sempre più severi e l’applicazione di quanto previsto dalla legislazione in materia sono questioni assolutamente inderogabili in uno Stato che si consideri civile”.

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