Una protesta forte, per un segnale chiaro. Cgil, Cisl e Uil, nella conferenza stampa a piazza Montecitorio a Roma hanno indicato le proprie priorità per far ripartire il Paese, rispetto ad una manovra economica che colpisce duramente lavoratori dipendenti e pensionati, proprio quelle categorie che hanno sempre pagato le tasse. I temi forti rilanciati in piazza sono stati finora ignorati dal Governo dei tecnici, ma neppure dai partiti è arrivato un sostegno adeguato. “Non è stata una manovra equa, ma non è stata neppure rigorosa – ha spiegato Raffaele Bonanni – perché pensare una manovra fatta, per il 60% di tasse non è equo, ma neppure rigoroso, perchè così si pongono solo le condizioni per la recessione”.
Da dove ripartire, allora? Bonanni indica punti precisi: “Il Governo – spiega da piazza Montecitorio – deve aprire una discussione nuova, serve un accordo complessivo sul fisco, sui giovani e sulla crescita”. “Sulla questione fiscale, sfidiamo il Governo e le forze politiche a dare risposte concrete al Paese – ha sottolineato Bonanni – visto che finora non hanno fatto nulla per assecondare le nostre richieste, ad esempio per incentivare le assunzioni dei giovani, delle donne e degli ultra 50enni. Come nulla è stato fatto pure rispetto alle nostre richieste sulla questione della previdenza complementare”. Il sindacato ha rilanciato la propria ricetta per far ripartire il Paese, ora sta ai palazzi della politica rispondere.
Alla conferenza stampa anche una significativa presenza della Filca-Cisl, con a capo il segretario generale Domenico Pesenti. “La manovra – ha dichiarato – prevede misure sulle pensioni che non ci soddisfano e contro le quali continueremo a mobilitarci. Bisogna necessariamente tener conto delle categorie di lavori usuranti e pesanti come l’edilizia, il marmo e le cave, e lo si fa introducendo una uscita flessibile dal lavoro che consideri la mansione e la garanzia del posto”.