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LOMBARDIA, PRESENTATO IL "RENDICONTO SOCIALE" DELLA FILCA-CISL

LOMBARDIA, PRESENTATO IL "RENDICONTO SOCIALE" DELLA FILCA-CISL

A Crespi d’Adda, nella storica città operaia voluta dalla famiglia di industriali da cui prende il nome – oggi patrimonio dell’umanità protetto dall’Unesco – la Filca Cisl lombarda ha presentato il proprio rendiconto sociale. “Come da manuale sindacale e come nella migliore tradizione del movimento sindacale italiano ecco il nostro primo tentativo di bilancio sociale che risponde unicamente alle nostre istanze congressuali. O meglio: ecco il nostro primo documento di rendicontazione sociale che abbiamo preferito realizzare, in questa prima fase, in questa forma parziale. E pertanto, se il primo vero bilancio sociale completo è solo rinviato all’anno prossimo, la strada è  comunque tracciata” – Battista Villa, segretario generale, aprendo i lavori del Consiglio Generale della Filca Cisl lombarda ai quali hanno partecipato Enzo Pelle, segretario nazionale della Filca Cisl e Osvaldo Domaneschi, segretario organizzativo della Cisl lombarda.

Proprio Domaneschi ha sottolineato il valore di proseguire la strada della rendicontazione sociale e politica dell’Organizzazione “Anche se oggi le strutture lombarde hanno la lampadina rossa accesa sull’emergenza economica, determinata dalle minori entrate e dalla crisi più in generale, dobbiamo ancora continuare ad investire nella nostra vocazione sociale e di trasparerenza. Partendo proprio da un lavoro come questo della Filca Cisl lombarda”, mentre Giovanni Stiz, curatore del bilancio sociale attraverso la società di consulenza strategica Seneca “abbiamo voluto produrre un documento collettivo, in oltre 13 mesi di lavoro, al fine di proporre una maggiore attenzione alla concretezza dell’attenzione sociale, una strategia di formulazione partecipata che potenziano ulteriormente la responsabilità sociale”.
Il gruppo di lavoro formato da tecnici e dirigenti, dai segretari lombardi Francesco Bianchi, Marco Boveri, Gabriele Mazzoleni, Silvio Baita, con Sara Piazza la prima della Val Camonica Sebino, Massimo Cogliati e poi Fabio Del Carro della struttura milanese, Giuseppe Cordara, il presidente del Collegio dei Sindaci Regionale, Laura Bianchin, Daniela Garavelli, Sergio Caloia con Fulvio Gervasoni della Filca lombarda, tutti coordinati da Giovanni Stiz, come curatore e da Battista Villa in qualità di responsabile politico del lavoro. Silvio Baita ha sottolineato, presentando il lavoro “i rischi oggi sono molti e soprattutto riguardano la sfiducia della cittadinanza nella politica, rinunciando alla partecipazione e per questo è pericoloso, per la tenuta democratica, anche l’eventualità di permettere che i lavoratori perdano la fiducia nel movimento sindacale e nelle funzioni del sindacato stesso. Per evitare questo spetta a noi rinforzare il nostro impegno sociale, di attenzione e di trasparenza”, poi il richiamo all’umiltà e al valore della formazione da Laura Bianchin “inizialmente non sapevo e non sapevamo come esplodere socialmente le voci del bilancio classico, motivandole in una lettura nuova e pubblica, ma grazie al lavoro di squadra e una sensibilità nuova della dirigenza politica regionale in una forma partecipata di formazione sindacale oggi presentiamo a tutti il nostro lavoro”.
Nella sala storica del teatro sociale di Crespi d’Adda Battista Villa ha inoltre sottolineato, con accanto Marino Perotta dirigente della Fiba Cisl lombarda, come “da qualche anno abbiamo scelto l’unica strada, per noi percorribile, per restaurare il mondo che abbiamo avventurandoci con coraggio sul terreno della responsabilità sociale d’impresa e quindi di una nuova economia che abbia un nuovo e diverso segno di giustizia, di solidarietà, di ecologia e di eticità umana, risultanti con chiarezza dal modello economico che abbiano sin qui conosciuto. Siamo un Sindacato di categoria dei settori dell’edilizia, dei materiali da costruzione e vogliamo indirizzare la nostra negoziazione e contrattazione su temi strategici come la eco-compatibilità, la sostenibilità umana ed ambientale, una migliore redistribuzione delle risorse in modo più equo e solidale. Facciamo il Bilancio Sociale in Filca perché vogliamo rivendicare questo strumento di rendicontazione socio-ambientale anche nelle nostre piattaforme sindacali aziendali e territoriali. Realizzando quindi, noi per primi, ciò che chiederemo anche alle imprese. Ma non solo: siamo pure convinti e certi che il nostro storico e prezioso sistema bilaterale edile può essere la chiave di volta e la risposta positiva di una nuova e moderna pratica di partecipazione responsabile nell’economia, nella società e nella politica. La mutualità e la cooperazione tra parti sociali realizzata nelle nostre Casse edili, nei nostri Comitati paritetici per la salute e la sicurezza dei lavoratori e nelle nostre Scuole edili territoriali possono essere quei nuovi presidi di trasparenza, di partecipazione, di innovazione, di ricerca, di qualità e di legalità nella “costruzione” di un nuovo paradigma socio-economico”.
Fulvio Gervasoni, nominato presidente della riunione del Consiglio Generale intervenendo ha sottolineato che “il percorso del bilancio sociale è l’antigene al predominio della finanza nella vita di ognuno di noi, che passa pericolosamente dalla segretezza e dall’incompresione popolare dei sistemi di rendicontazione istituzionale ed economica”, per poi ascoltare le conclusioni di Enzo Pelle, incentrate sull’esigenza di “usare” l’esperienza del bilancio sociale per “promuovere subito una nuova coesione sociale, che passi dalla sorveglianza sui costi sociali oltre che economici delle istituzioni e della politica, investendo in trasparenza e formazione, continuando ad innovare gli strumenti sindacali per la partecipazione sociale, come è stato il Durc, oggi la borsa lavoro e il Progetto San Francesco per la promozione della cultura contrattuale della legalità. Serve rinforzare la comunicazione anche verso le imprese sul valore della responsabilità sociale e incentivare le altre organizzazioni sindacali a seguire la strada della promozione dei valori a tutti comuni”.
ADL

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