“Oggi siamo qui per difendere la libertà delle persone che hanno il diritto di andare a lavorare, ma anche la libertà di tutti. La storia ci ha insegnato che se la violenza non viene subito frenata, può diventare incontenibile e arrecare gravi danni al Paese”. Così il segretario generale della Filca Cisl,Domenico Pesenti ha concluso la manifestazione nazionale degli edili Cisl a Susa, nel cuore dell’omonima Valle, teatro della protesta del movimento no tav, che da anni lotta contro i cantieri dell’alta velocità Torino Lione.
Dieci chilometri più a monte, a Chiomonte, una settimana fa, un gruppo di manifestanti ha impedito, con un fitto lancio di pietre, il passaggio degli operai incaricati di aprire i cantieri. Di fronte a mille edili Cisl, provenienti non solo dal Piemonte ma anche da Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Liguria, Toscana e Valle d’Aosta e che, nonostante la pioggia battente, hanno affollato l’arco di Augusto nel piccolo centro valsusino per portare la loro solidarietà ai lavoratori aggrediti, il numero uno della Filca ha ribadito che l’Italia ha bisogno di un progetto che ne rilanci l’economia e soprattutto di infrastrutture.
“Per realizzarle – ha ricordato Pesenti – è necessario anche il coinvolgimento delle comunità interessate, perché riteniamo che lo sviluppo debba essere per tutti e nel benessere di tutti”. Prima di Pesenti hanno preso la parola i segretari regionale e provinciale degli edili Cisl, Piero Donnola e Antonio Castaldo.
“Stiamo manifestando – ha detto dal palco il segretario regionale Filca, Piero Donnola – per il diritto al lavoro, per lo sviluppo e il futuro delle persone della Val di Susa, del Piemonte e del Paese. Il nostro obiettivo è creare sviluppo e occupazione, ricercare la coesione sociale e costruire un futuro per tutti, tutelando le persone più deboli ed in particolare i lavoratori, i giovani e i disoccupati”. L’iniziativa si è svolta senza incidenti. Rivolgendosi al movimento no Tav, radunato da giorni al presidio di Chiomonte per impedire che il sito sia occupato dai lavoratori delle ditte incaricate di aprire i cantieri, il segretario provinciale Filca, Antonio Castaldo ha affermato: “Chiediamo ai No Tav di non disperdere energie in lotte su obiettivi sbagliati, ma di unirsi a noi nella lotta per la sicurezza e la legalità. Dobbiamo tutti vigilare affinché negli appalti e nei subappalti ci siano solo imprese serie”.
Un appello condiviso dal sindaco di Susa, Gemma Amprino che nel prendere la parola ha voluto mandare un messaggio di distensione a chi si oppone alla realizzazione dell’opera: “Non mettete in ginocchio la possibilità di dare alla Valle di Susa il futuro che merita. La Torino-Lione si può realizzare tutelando sia l’esigenza del lavoro, che è una vera emergenza, sia il rispetto dell’ambiente e del territorio”. Al comizio ha preso parte anche uno dei lavoratori aggrediti a Chiomonte la scorsa settimana, Alessandro Paieta.
“Quello che è successo la scorsa notte – ha sottolineato il lavoratore – non deve più accadere. E se non partono i lavori della Torino-Lione centinaia di persone dovranno emigrare in Francia, Svizzera, Germania o chissà dove a cercare lavoro”. Al presidio della Filca, oltre a numerose delegazioni Cisl, venute da tutto il Piemonte, hanno partecipato esponenti del Pd, tra cui il deputato Stefano Esposito, l’assessore provinciale al Lavoro Carlo Chiama e sindaci di diversi comuni delle valli di Susa e Sangone.
Oggi, 31 maggio 2011, è anche l’ultimo giorno utile per avviare i cantieri secondo quanto disposto dalla Commissione Europea. In attesa di capire quello che accadrà nelle prossime ore e nei prossimi giorni c’è da registrare la provocazione di Maurizio Marrone, vice coordinatore torinese del Pdl che ha lanciato la proposta di usare politici e amministratori locali come scudi umani per difendere i lavoratori da eventuali aggressioni del movimento No Tav. “Io ci sarò – ha dichiarato – vediamo chi sarà disposto a farmi compagnia”.
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